MANOVRA, L’UE AL MEF: CHIARIRE SUL DEBITO ENTRO IL 13 NOVEMBRE |
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Scritto da Alessandro Belli |
Lunedì 19 Novembre 2018 00:00 |
“L'inosservanza particolarmente grave della raccomandazione rivolta all’Italia dal Consiglio il 13 luglio 2018, come indicata nel DPB presentato dall'Italia per il 2019, rappresenta un cambiamento sostanziale” rispetto alla conformità dell'Italia al braccio preventivo del Patto di Stabilità e Crescita: lo dice la Commissione europea in una lettera indirizzata al ministero dell’Economia. Il parere della Commissione sul debito pubblico 2019 sottolinea che, “sia per il 2018 che per il 2019, l'andamento programmatico di bilancio mostra una deviazione significativa dal percorso di aggiustamento verso l'obiettivo di bilancio a medio termine per l'Italia raccomandato dal Consiglio. In particolare, l’ampia espansione di bilancio prevista per il 2019 è in netto contrasto con l'aggiustamento di bilancio raccomandato dal Consiglio. Questa traiettoria di bilancio, unita ai rischi al ribasso per la crescita del PIL nominale, sarà incompatibile con la necessità di ridurre in maniera risoluta il rapporto debito/PIL dell'Italia”. La lettera, firmata dall’italiano Marco Buti, precisa, che il Patto di Stabilità e Crescita consente agli Stati membri di presentare "tutti gli altri fattori che, secondo lo Stato membro interessato, sono significativi per valutare complessivamente l’osservanza dei criteri relativi al disavanzo e al debito e che tale Stato membro ha sottoposto al Consiglio e alla Commissione” e che “che tali informazioni dovrebbero essere presentate dallo Stato membro interessato in tempo utile per la preparazione della relazione”. Nell'elaborazione di tale relazione, la Commissione europea prenderà in considerazione la misura in cui l'Italia ha tenuto in conto il parere della Commissione. Al fine di consentire alla Commissione europea di riflettere appieno nella sua relazione il contributo dell'Italia sui fattori significativi, gradirei ricevere la sua risposta entro il 13 novembre 2018 al più tardi”. Una sorta di ultimatum dunque al governo italiano, effettuato perché Il debito pubblico italiano rimane una vulnerabilità cruciale. L'Italia ha notificato a Eurostat un debito lordo delle amministrazioni pubbliche per il 2017 pari al 131,2% del PIL, confermando così che l'Italia non ha compiuto progressi sufficienti verso il rispetto del parametro di riferimento relativo all'adeguamento del rapporto debito/PIL nel 2017” e “non si prevede che l'Italia soddisfi prima facie il parametro di riferimento relativo all'adeguamento del rapporto debito/PIL nel 2018 e nel 2019 sulla base del DPB 2019”. “Un debito pubblico così elevato – specifica la Ue -- limita lo spazio di manovra del governo per spese più produttive a beneficio dei suoi cittadini. Date le dimensioni dell'economia italiana, è anche una fonte di preoccupazione per l'area euro nel suo complesso”. |