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SOSTENIBILITA’ IN PASSARELLA, LANCIATI GLI AGRITESSUTI PDF Stampa E-mail
Scritto da Francesca Rossi   
Martedì 08 Ottobre 2019 00:00

 Dimostrare che un’altra moda è possibile, il fashion agricolo può esistere, creando una filiera del tessile Made in Italy 100% ecosostenibile, con tessuti naturali e tinture green realizzate con prodotti e scarti agricoli. Questo l’obiettivo dell’iniziativa “Paesaggi da indossare - Le Donne in Campo coltivano la moda”, organizzata il 24 settembre a Roma dall’associazione femminile di Cia-Agricoltori Italiani, che ha appena lanciato anche il marchio registrato Agritessuti. Le case history aziendali, così come la sfilata etica di abiti da sera e prêt-à-porter realizzati in stoffe bio e colorati con ortaggi, frutta, radici, foglie e fiori, hanno fatto da testimonial al progetto portato avanti da Donne in Campo-Cia per mettere insieme agricoltura, ambiente e abbigliamento. Una sfida che risponde prima di tutto alle richieste dei consumatori: la domanda di capi sostenibili in Italia, infatti, è cresciuta del 78% negli ultimi due anni e oggi il 55% degli utenti è disposto a pagare di più per capi ecofriendly. Ma quali sono i numeri di questa filiera inedita degli agritessuti? Secondo stime Cia, la produzione di lino, canapa, gelso da seta, oggi coinvolge circa 2.000 aziende agricole in Italia, per un fatturato di quasi 30 milioni di euro con le attività connesse. Se la filiera degli Agritessuti venisse incoraggiata -osservano le Donne in Campo- questa cifra potrebbe triplicare già nel prossimo triennio. Per esempio, coinvolgendo nell’immediato le 3.000 imprese produttrici di piante officinali, alcune anche tintorie, come lavanda e camomilla, allargandone il campo. E associando, ovviamente, la tintura dagli scarti dell’agricoltura: come le foglie dei carciofi, le scorze del melograno, le bucce della cipolla, i residui di potatura di olivi e ciliegi, i ricci del castagno.

 

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