CORONAVIRUS E DIABETE: L’EFFETTO POSITIVO DEL LOCKDOWN SULLA GLICEMIA |
![]() |
![]() |
![]() |
Scritto da Francesca Motta |
Giovedì 21 Maggio 2020 00:00 |
La pandemia da nuovo coronavirus ha avuto un ampio impatto sulla salute di tutta la popolazione, non solo delle persone che hanno contratto l’infezione. Il lockdown imposto per contrastare la diffusione dell’infezione ha generato criticità nell’assistenza sanitaria alle persone affette da malattie croniche, come il diabete mellito. Per regolare adeguatamente i livelli glicemici, le persone con diabete devono continuamente prestare attenzione ai pasti, all’esercizio fisico, al lavoro ed allo stress psicologico. Con il lockdown, è diventato improvvisamente più difficile adattare l’autogestione della malattia diabetica a tutte queste attività. A ciò si è aggiunta l’impossibilità, per la maggior parte dei pazienti con diabete, di accedere alle strutture ambulatoriali per le visite di controllo. Questa drammatica situazione ha generato, tra gli specialisti diabetologi, la preoccupazione che il lockdown comportasse un peggioramento dei livelli glicemici, in particolare tra i pazienti affetti da diabete tipo 1, che dipendono dalle iniezioni di insulina. Uno studio dei ricercatori dell’Università di Padova, appena pubblicato sulla rivista «Diabetes Therapy» dal titolo “Glycaemic Control Among People with Type 1 Diabetes During Lockdown for the SARS-CoV-2 Outbreak in Italy” e coordinato dal prof. Gian Paolo Fadini del Dipartimento di Medicina dell’Università e coordinatore del laboratorio di Diabetologia Sperimentale dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare, braccio operativo della Fondazione Biomedica per la Ricerca Avanzata di Padova, ha descritto l’andamento glicemico durante la prima settimana del lockdown completo in Italia. Sono stati analizzati i livelli glicemici di 33 pazienti con diabete tipo 1 che utilizzavano un sensore sottocutaneo collegato alla clinica diabetologica tramite il cloud. Questo sistema permette al diabetologo di monitorare in real-time l’andamento glicemico e di fornire ai pazienti suggerimenti su come ottimizzare la terapia. La dott.ssa Benedetta Maria Bonora ed il dott. Federico Boscari, rispettivamente dottoranda e ricercatore del Dipartimento di Medicina dell’Università, hanno confrontato l’andamento glicemico dei mesi e delle settimane prima dell’epidemia con quello registrato durante la prima settimana di lockdown completo (dopo il decreto #IoRestoaCasa). È stato sorprendentemente osservato che, nonostante la limitata possibilità di effettuare esercizio fisico e lo stress psicologico, i profili glicemici dei pazienti che sono rimasti a casa è migliorato significativamente. Inoltre, tale miglioramento è avvenuto prima che i diabetologi fornissero ai pazienti consigli e indicazioni su come affrontare tale delicata situazione. «Riteniamo - commenta il prof. Angelo Avogaro, direttore della Diabetologia – che rallentare i ritmi della vita quotidiana per un breve periodo possa sortire degli effetti favorevoli sulla gestione del diabete tipo 1. Avere più tempo da dedicare al controllo delle glicemie ed alla scelta del regime alimentare, senza le incombenze lavorative, pare aver migliorato l’andamento del diabete». |