La Lega di Matteo Salvini raggiunge il 34,33% alle elezioni europee e diventa il partito più votato in Italia. Al secondo posto il Partito Democratico che con il 22,7% dei voti superando il Movimento 5 Stelle che si ferma al 17,07%. Questi i risultati delle elezioni europee in Italia in base ai voti del 56.09% degli aventi diritto, percentuale più bassa – anche se di poco – rispetto alle elezioni del 2014, quando votò il 58,69% degli italiani. Al di sotto del 10% sia Forza Italia, che si è fermata all’8,79, che Fratelli d’Italia al 6,46 per cento. Gli altri partiti in corsa non avendo raggiunto la soglia del 4% rimarranno fuori dal parlamento Ue: si tratta di +Europa (3,09), Europa Verde (2,29) e La Sinistra (1,74). Tante le liste minori, dai Pirati a Casapound, votate da meno dell’1% degli aventi diritto.
Passo avanti per il taglio del numero dei parlamentari, che secondo la proposta di legge della maggioranza dalla prossima legislatura dovranno diventare 400 alla Camera e 200 al Senato. Con 310 voti a favore infatti Montecitorio ha approvato il 9 maggio il testo in seconda lettura, che ora è atteso di nuovo in Senato.
Qual è la reputazione online dei ministri italiani? A marzo per la prima volta il presidente del Consiglio Giuseppe Conte supera il ministro dell’Interno Matteo Salvini, quest’ultimo al primo posto in classifica da molti mesi. Sono questi i risultati dell’Osservatorio permanente di Reputation Science, che ogni mese analizza l’andamento della web reputation dei componenti del Governo. Il dato più rilevante dell’ultima rilevazione è appunto la crescita esponenziale di Giuseppe Conte.
Perseguire, proteggere e soprattutto prevenire, monitorando le politiche attuate: riparte anche in questa legislatura la commissione d'inchiesta parlamentare sul femminicidio, che nel solco dell'esperienza precedente si muoverà secondo le "4P" , i quattro pilastri dettati dalla Convenzione di Istanbul: obiettivo prioritario sarà quello di svolgere un'inchiesta sullo 'stato di attuazione' normativo, regolamentare e giuridico, oltre che sulle prassi in uso, delle politiche volte a contrastare le violenze di genere.
L’Italia torna ad avere paura dello spread, che il 15 maggio chiude la giornata a 285 dopo aver toccato anche quota 291: ad influire sull’aumento del differenziale con il marco tedesco è la rinnovata incertezza tanto sui conti quanto sull’instabilità del governo, con i due partner ancora freddi dopo il caso Siri. Il premier Giuseppe Conte, intervenuto a Rete Imprese, aveva ammesso che “sarà molto complicato l’anno prossimo riuscire a neutralizzare l’aumento dell’Iva”, parole che probabilmente avevano contribuito a mettere in subbuglio i mercati, poi però aveva precisato che “sicuramente ci riusciremo”.
C'è crisi da 9 mesi? Sarebbe curioso dire che dal giorno in cui questo governo è entrato in vigore è iniziata la crisi, ma se si vuole dare la colpa di tutto al governo si faccia pure. Proprio per affrontare la crisi stiamo per varare il decreto crescita che contiene misure fiscali per i professionisti come l'ulteriore ammortamento, misure per la riduzione per l'Ires, il sisma-bonus, l'aumento degli investimenti privati come la riorganizzazione del fondo per le Pmi anche per i mini-bond, un massiccio intervento per le zone Zes, un programma di 140 milioni per il sostegno del made in Italy all'estero".
Il Consiglio dei ministri ha approvato il 9 aprile il Documento di economia e finanza, che serve a programmare gli interventi economici dei prossimi anni. Confermati i programmi di governo: nessuna nuova tassa e nessuna manovra correttiva. Il Def fissa la crescita per il 2019 allo 0,2%. Il documento conferma i programmi di governo della legge di bilancio e il rispetto degli obiettivi fissati dalla commissione europea: “E’ positivo il giudizio sul def” per il vicepremier Matteo Salvini.