Da più di vent'anni il pianista di Vercelli, Cesare Picco, percorre diversi generi musicali. Si definisce uno sperimentatore tra il jazz, il classico e l'elettronico. Ascoltando la sua discografia, infatti, ci si accorge che Picco non è un musicista tradizionalista: il suo orientamento per il nuovo, per ciò che fino ad oggi non si è ancora riusciti a scoprire, lo motiva a superare barriere stilistiche.
Con la sua grande mostra “Pier Paolo Pasolini – Qui je suis”, il Centre Dürrenmatt Neuchâtel penetra in un continente di realtà di vita variegate, contradditorie e in costante fermento. Le stesse caratteristiche contraddistinguono Pier Paolo Pasolini, una personalità estremamente affascinante, altrettanto combattiva e sensibile. Al centro della mostra si collocano la complessità e la multimedialità dell'espressione pasoliniana: 24 aspetti della vita e dell'opera estrapolati dalla poesia autobiografica «Who is me», sono allestiti in una composizione di vetrine cui fanno da cornice opere figurative. L'orizzonte di questa topografia espressiva è un'installazione filmica che prende spunto dalla produzione cinematografica di Pasolini.
Una mostra itinerante, nata e concepita per le manifestazioni legate alla celebrazione dei cinquecento anni della nascita di Giovanni Calvino, toccherà nel corso del 2009 diverse città italiane e svizzere. La stessa capitale e capoluoghi culturalmente significativi come Firenze, Bergamo, Genova e Torino, hanno già ospitato la mostra intitolata Giovanni Calvino (1509-1564). Un progetto di società. Ma non sono escluse dal percorso località più “decentrate” e ben rappresentative della diffusione del Protestantesimo in Italia. Fra queste vi è Felonica Po, in provincia di Mantova: millecinquecento abitanti e un’attiva comunità valdese insediata da oltre un secolo. ( Foto: Incisione raffigurante Giovanni Calvino utilizzata come logo per la mostra allestita a Felonica Po)
La notizia è riportata nel numero di marzo de «La Rivista» della Camera di Commercio Italiana di Zurigo: nei locali del Centro Socio-Culturale Italiano di San Gallo la Prof.ssa Camilla Cafagna Anwander, Preside della Sezione Italiana dell’Institut auf dem Rosenberg, ha presentato il 27 gennaio scorso il volume Il Giorno della Memoria. Commemorazione. Si prova una certa fierezza a diffondere con una recensione l’edificante messaggio racchiuso in questo libro.
Nella concezione induista, il suono è considerato la fonte da cui tutto è nato. È il seme della creazione e la manifestazione ancestrale dello Spirito trasformatosi in materia proprio attraverso le vibrazioni sonore. OM è il suono primordiale. È il mantra che rappresenta il Tutto e l’origine di Tutto. In realtà, molte culture, non solo quella indiana, considerano il suono quell’elemento che ha dato avvio alla nascita dell’Universo.
Nel settembre del 2006 uno sceneggiato televisivo in due puntate diretto da Alfredo Peyretti, riconvocò sul piccolo schermo le coraggiose gesta di Joe Petrosino, interpretato per l’occasione da Beppe Fiorello. Gli eventi, i fatti e l’articolata successione dei principali riscontri riportati dall’eroe dell’antimafia, spiegano le ragioni del progressivo interesse dei politici dell’epoca, italiani e statunitensi, verso questo piccolo uomo del nostro Sud, inflessibile verso i criminali, amante della divisa ma anche dell’eleganza, come dimostrano le foto dell’epoca che lo ritraggono con ampio cappello bianco.