Un tram, che si fa immaginare come isola di luce nel buio della notte di Natale, viaggia nell’estrema periferia. Dentro porta un mistero, fragile e abbandonato. Salgono povere persone che hanno finito la giornata. La prostituta deportata dall’Africa, il suo disgraziato cliente, il clandestino che vive di espedienti, l’artista vinto dalla malattia, l’infermiera assediata dalla solitudine, il ragazzo che non riesce a mettere insieme la cena per la compagna e la figlia. Vanno verso la notte di vigilia che li aspetta, o che semplicemente non li aspetta.
A partire dal 2001, e anche come conseguenza degli attentati alle Torre gemelle negli Usa e della diffusione su scala globale del terrorismo di matrice islamica, in Italia si è intensificata la produzione di libri sul mediterraneismo e i suoi molteplici aspetti. Spesso dietro queste pubblicazioni c'è un attento lavoro di ricerca, un bisogno di comprensione della storia di questa cruciale regione del Pianeta, delle sue popolazioni e culture, percepite come possibile chiave per leggere la contemporaneità e costruire una convivenza pacifica.
Interpretare i segnali che ci invia ogni giorno il nostro corpo per capire cosa si nasconde dietro a un improvviso capogiro, al dolore a un arto, all’accelerazione del battito cardiaco, a un rossore della pelle o a uno stato d’ansia. Se in alcuni casi si tratta di malesseri passeggeri e di poca importanza, in altri possiamo trovarci in presenza di patologie che occorre contrastare. Vira Carbone, Sara Farnetti e Claudia Manari, insieme a un’équipe di medici prestigiosi, ci forniscono gli strumenti per capire che cosa non sta funzionando correttamente, per intervenire e potere vivere meglio e più a lungo.
Tutti sanno, grazie ai mezzi di informazione sempre più accessibili, che per condurre uno stile di vita sano è necessario limitare il sale, gli zuccheri, i grassi e fare esercizio fisico, nonché, naturalmente, assumere i giusti farmaci in caso di patologie conclamate. Il dottor Guez, però, ha capito che avere accesso all’informazione non significa necessariamente essere ben informati.
Il 9 novembre, si celebrerà il ventinovesimo anniversario della caduta del muro di Berlino. Un evento storico che ha segnato profondamente e positivamente la coscienza di chi era cresciuto durante la Guerra fredda e nella divisione del mondo tra Est e Ovest. Lo storico e “azzardato” annuncio dato in diretta dal ministro della DDR Günter Schabowski fece sì che immediatamente, decine di migliaia di persone di Berlino Est, si riversassero lungo il muro per passare nella zona Ovest, quella “americana”, degli “uomini liberi”.
“Moralità? La moralità italiana consiste tutta nell’istituire la censura. Non solo non vogliono leggere o andare a teatro, ma vogliono essere sicuri che nelle commedie che non vedono e nei libri che non leggono non ci sia nessuna delle cose che essi fanno e dicono tutto il giorno”. Così Vitaliano Brancati scriveva ne “La governante” (1952). Silenzio, repressione, censura hanno a lungo circondato la sfera sessuale.
Se quel che conta è la prosperità delle persone, il mercato e lo stato, eterni poli fra cui oscilla l’economia, non sono altro che strumenti per raggiungere quell’obiettivo e a nulla valgono le prese di posizione ideologiche. La contrapposizione stato vs mercato è superata: sarà sempre necessario prevedere un mix dei due. In questa dialettica che difficilmente trova un equilibrio, spesso eventi dirompenti vengono a favorire pericolose estremizzazioni.