Dopo "Momenti di trascurabile felicità", Francesco Piccolo torna a raccontare l'allegria degli istanti di cui è fatta la vita, ma questa volta prova a prenderli dalla parte sbagliata. Setacciando le giornate fino a scoprire come ogni contrattempo, anche il più seccante, nasconda qualcosa di impagabile: una scintilla folgorante di divertimento e di vitalità.
Un romanzo lieve e delicato come la materia dei sogni, ingenuo e difficile come l’amore, vero come la vita stessa. Una favola piena di sogni, per riscoprire il potere e le possibilità dell’amore.
La terza figlia di Serpe e Arcadio si chiama Birce, ed è nata storta. Ha una macchia sulla guancia sinistra e ogni tanto si perde via e dice e fa cose strane. Chi la vuole una così? Chi la prende anche solo come servetta di casa? E l'agosto del 1893 e per i due coniugi, lavoranti presso il rettorato del santuario di Lezzeno, poco sopra Bellano, è arrivata l'occasione giusta.
È il 1939 nella Germania nazista. Tutto il Paese è col fiato sospeso. La Morte non ha mai avuto tanto da fare, ed è solo l'inizio. Il giorno del funerale del suo fratellino, Liesel Meminger raccoglie un oggetto seminascosto nella neve, qualcosa di sconosciuto e confortante al tempo stesso, un libriccino abbandonato lì, forse, o dimenticato dai custodi del minuscolo cimitero.
Alice Allevi, giovane specializzanda in medicina legale, ha ormai imparato a resistere a tutto. O quasi a tutto. Da brava allieva, resiste alle pressioni dei superiori, che le hanno affidato la supervisione di una specializzanda... proprio a lei, che fatica a supervisionare se stessa! E lo dimostra anche la sua tortuosa vita sentimentale.
Anna Erelle è una giovane reporter francese che ha indagato a fondo la “propaganda digitale” dello Stato Islamico e i metodi di reclutamento utilizzati da jihadisti si Internet (Jihad 2.0). Nel corso delle sue ricerche è venuta in contatto con decine di giovani europee “reclutate” sui social network e dichiaratesi pronte a partire per la Siria. Per comprendere meglio il fenomeno e realizzare un reportage ha creato l’identità fittizia di “Mélanie”, una musulmana che vuole abbracciare la Jihad. In questa ricerca si imbatte in Abu Bilel, un francese trasferitosi in Siria e braccio destro del califfo dello Stato Islamico.
Si può non temere l’Islam, oggi, dopo le minacce, le parole d’ordine gridate, le stragi? È un timore giustificato? E soprattutto: l’Islam è davvero, per sua natura, violento e antidemocratico come molti lo dipingono sull’onda degli ultimi avvenimenti? La risposta viene da questo libro, in cui Tahar Ben Jelloun dialoga con sua figlia – francese di origini musulmane, come moltissimi nell’Europa odierna. Ben Jelloun non perde tempo, la sua parola è semplice e netta.