L’emergenza coronavirus ha colpito l’attività del 70% degli artigiani e delle micro e piccole imprese delle regioni del Nord Italia e, se l’allarme persisterà, gli imprenditori prevedono cali del 25% del fatturato di marzo, con una flessione del 30% in Lombardia. Sono i principali risultati di un sondaggio condotto all’inizio della settimana appena conclusa da Confartigianato presso i piccoli imprenditori delle regioni del Nord, dove si concentrano oltre la metà (52,8%) del totale degli addetti delle piccole imprese italiane e il 61,5% del totale del fatturato delle imprese italiane.
Nel quarto trimestre del 2019 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,3% rispetto al trimestre precedente ed è aumentato dello 0,1% nei confronti del quarto trimestre del 2018.
Per supportare la risposta all’epidemia di Covid-19, due giorni fa a Shangai sono stati consegnati al Governo della Cina 12 tonnellate di aiuti medici dell’UNICEF per gli operatori sanitari. I 100 metri cubi di aiuti, scrive in una nota l’UNICEF, includono maschere, indumenti protettivi, occhiali, guanti medici, termometri, kit per la raccolta di campioni e disinfettanti per le mani, per contribuire a ridurre la mancanza di forniture essenziali necessarie a chi lavora per contenere il virus. Le forniture saranno inviate a Wuhan, l'epicentro dell'epidemia, e in altre regioni della provincia di Hubei.
Nel periodo 2010-2017 la spesa dei Comuni per la povertà è diminuita del 5,6% a livello nazionale, sebbene dal 2015 si osservi una lieve ripresa. Le riduzioni di spesa si concentrano principalmente nelle regioni del Centro-sud e in Sicilia (sebbene la ripartizione delle Isole sia controbilanciata dall’aumento di spesa in Sardegna).
Un aumento del livello medio del mare nella laguna di Venezia di circa 82 centimetri entro la fine del secolo causato dall'effetto combinato di cambiamento climatico e subsidenza. Sarebbe questo lo scenario emerso da uno studio condotto dai ricercatori dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e della Radboud Universiteit dei Paesi Bassi.
La Banca per i Regolamenti Internazionali (BRI) di Basilea ha pubblicato un rapporto intitolato “The Green Swan”, Il Cigno Verde. Le banche centrali e la stabilità finanziaria nell’era dei cambiamenti climatici.
Il nostro Paese – facendo registrare una crescita dello 0,3% per il 2020 e dello 0,6% per il 2021 – si conferma fanalino di coda nell’Unione europea. È quanto mette in luce la Commissione Ue il 13 febbraio nelle previsioni economiche d’inverno. Nel novembre scorso la crescita era stata stimata allo 0,4% nel 2020 e allo 0,7% nel 2021. "I rischi al ribasso sulla prospettiva di crescita restano pronunciati" sottolinea la Commissione, secondo cui "la stabilizzazione provvisoria della produzione manifatturiera, associata all'inversione del ciclo delle scorte, assieme alla ridotta incertezza politica domestica e a condizioni favorevoli del credito, sono probabili fattori di sostegno alla domanda interna oltre il breve termine”.