Toto-tracce, toto-tema, toto-esame…Questi i vari epiteti con cui è conosciuto uno dei giochi a pronostico più diffusi quanto spontanei, che consiste nel provare a indovinare autori e argomenti che saranno oggetto della prima prova scritta di italiano all’esame di Maturità. Dopo due anni di assenza, ritorna quindi questo rito collettivo, amato dai “diplomandi” e dalla pubblica opinione. Skuola.net, il portale di riferimento degli studenti, a circa due mesi dal via dell’esame 2022 - si parte mercoledì 22 giugno - ha chiesto a 1.000 maturandi cosa si aspettano di trovare all’interno delle sette proposte preparate dal Ministero dell’Istruzione per lo svolgimento dello scritto d’Italiano.

E i ragazzi hanno risposto “presente”, dimostrando di essere abbastanza d’accordo. O perlomeno di avere delle speranze in comune. Iniziamo dall’attualità, al centro di due tracce di prima prova nel classico formato del tema. Una di queste, secondo i maturandi, è praticamente assegnata: si tratta della Guerra in Ucraina (indicata dal 38%); parlando di attualità non poteva essere altrimenti. Resta in auge pure un altro tema molto recente, anzi, ancora presente: il Covid, magari da collegare alle prospettive per il post-pandemia, è l’argomento più probabile per il 15% dei ragazzi interpellati. Potrebbero, infine, crescere le quotazioni di una traccia sulla “crisi energetica”: ora raccoglie solo l’8% dei consensi, ma le prossime settimane, specie se il conflitto dovesse continuare a lungo, potrebbero modificare gli equilibri. Ma ogni volta che, il giorno della prima prova, viene “aperto” il plico (ormai in formato digitale) con le tracce d’esame, la curiosità si concentra soprattutto sugli autori protagonisti dell’analisi del testo. Dopo l’ultima riforma, sono ben due le tracce di questa tipologia che potrebbero “ospitare” letterati, sia di prosa che di poesia, che hanno prodotto opere dall’unità d’Italia in poi. Cosa prevedono di trovare i ragazzi? Se dovesse esserci un autore di prosa dell’800, le preferenze si concentrano su due “classici”: Gabriele D’Annunzio (indicato dal 37%) e Giovanni Verga (indicato dal 34%); al terzo posto, ma parecchio staccato, Alessandro Manzoni (per il 14% ci sarà). Per tutti questi nomi si tratterebbe, nel caso, di un ritorno per la prima volta da oltre 20 anni: dopo essere stati i dominatori assoluti delle Maturità “storiche”, con la riforma a firma Berlinguer sono stati archiviati in favore degli autori del Novecento. E, sebbene dal 2019 la normativa prevedeva che potessero essere “ripescati”, l’allora ministro Bussetti optò per il duo Sciascia-Ungaretti.    Ancora meno sarebbero i dubbi se, invece, l’autore di prosa selezionato dovesse essere del ‘900. Qui c’è un solo nome, che sbaraglia la concorrenza: è Luigi Pirandello, una presenza assidua delle tracce di Maturità, che convince 1 studente su 3. Dietro di lui, una conferma e una sorpresa: al secondo posto troviamo Italo Svevo (18%), al terzo Primo Levi (17%). Specie su quest’ultima scelta ci sarà lo zampino della guerra in corso? E se “uscisse” un poeta? Molto probabile vista la doppia traccia? Ebbene, l’Ottocento batte il Novecento. Al vertice, infatti, è un “testa a testa” tra Giovanni Pascoli (19%) e Giacomo Leopardi (18%), anche se quest’ultimo in teoria dovrebbe essere tagliato fuori per ragioni cronologiche. A seguire, un’accoppiata novecentesca: Giuseppe Ungaretti (terzo con il 16% dei voti) ed Eugenio Montale (quarto con l’11% delle preferenze); due habitué dell’esame. Come visto, dunque, ancora una volta s’intravedono pochi spiragli per l’analisi del testo con protagonista un autore donna. I nomi avanzati sono tutti relegati a fondo classifica. Anche se un’ampia fetta di studenti, sotto sotto, ci spera: il 32% pensa che sia arrivato il momento e non esclude che possa accadere, a cui si aggiunge un 46% che ne sarebbe contento ma lo ritiene improbabile. Più verosimile, semmai, la comparsa di un autore “imprevedibile” o “sconosciuto” (come avvenne, ad esempio, con Magris nel 2013 e con Caproni nel 2017): per quasi 8 maturandi su 10 è una possibilità concreta se non addirittura una certezza.