Armando Fettolini torna alla LeoGalleries di Monza con una collezione inedita, un nuovo viaggio che ha condotto l’artista oltre l’evidenza cromatica che da sempre è la cifra del suo lavoro. Oltre le sfumature di blu che per anni sono state l’orizzonte dei suoi lavori, cuore vivo della sua espressione artistica, presenza dominante e riconoscibile, Fettolini ha trovato ad attenderlo nuovi orizzonti che hanno la linea e l’evocazione delle montagne.
È nata così la personale “Sollievi”, curata da Matteo Galbiati, che rimarrà aperta al pubblico fino al 15 ottobre.


“Il tormento affascinante incarnato nel blu di cui forse si è esaurito il racconto di verità, lo ha spinto ad osservare qualcosa di diverso”, spiega Galbiati nel testo che accompagna il catalogo della mostra. “Un distacco dal passato per intraprendere nuove visioni, evitando così il rischio della ripetizione fine a se stessa”.
“Penetrando il blu, arrivando al suo estremo confine, Fettolini ha potuto avvertire un sollievo, un respiro, una pausa, dopo tanto impetuoso cercare”, aggiunge Galbiati. E da questo “sollievo”, dietro il diradarsi del blu, è emersa la sagoma di una montagna, “talvolta specificamente riconoscibile, in altri casi di fantasia, eseguita con un automatismo mnemonico, una presenza sempre più netta e marcata”. In mostra ci saranno le stratificazioni di carte sui cui l’artista ha dato corpo e tridimensionalità al colore, tanto da far emergere dall’opera “elevazioni e inspessimenti tattili e concreti”.
Dunque una nuova speculazione artistica, dove il tratto torna ad essere terra riconsegnando al blu “la possibilità di essere di nuovo cielo”. Un ciclo di opere cariche di una nuova vitalità, in cui emerge chiara nell’artista “l’esigenza di esprimere, con sollievo palpabile, il diverso percorso che si profila nei suoi lavori e che, poco alla volta, lo conduce a inediti esiti tutti da scoprire e indagare. Si avverte una pace ritrovata, un sollievo ammantato di liricità che riesce ad elevarsi oltre lo splendore del blu”.
Contemporaneamente alla mostra promossa dalla LeoGalleries, dove vengono proposti gli ultimissimi e inediti lavori di Fettolini, un’altra personale racconta l’evoluzione della sua arte, negli spazi del Monastero della misericordia a Missaglia. Oggi, 25 settembre, si inaugura “I miei 8000”, una antologica che ripercorre il cammino dell’artista dagli anni Novanta ad oggi, a cura di Simona Bartolena.
Armando Fettolini è nato a Milano nel 1960.
La passione per la pittura lo accompagna fin dall’infanzia, tanto che già a quindici anni viene preso a bottega da un affreschista, Nicola Napoletano. Questa esperienza segnerà indelebilmente il cammino dell’artista.
Dopo essersi dedicato a lungo all’esecuzione di disegni e copie dal vero, arriva a sperimentare la pittura a olio. Il sodalizio con il maestro finisce quando lo stesso, ritenendo di non avere più niente da insegnare, allontana Armando dal suo laboratorio, ricordando al giovane artista che “l’allievo deve uccidere il maestro se vuole essere a sua volta protagonista”.
A diciotto anni riceve il primo riconoscimento artistico, in occasione del premio per giovani artisti indetto dal Lions Club Monza Host, con una mostra collettiva all’Arengario. Sempre all’Arengario di Monza viene invitato a una collettiva che vede, tra gli altri, anche la presenza di Kodra e Guttuso.
Nel 1987 si tiene la sua prima mostra personale presso la Trattoria Giuliana di Bernareggio, in quegli anni un vero e proprio crocevia di artisti; in quell’occasione conosce Arturo Vermi, che decide di accompagnare la mostra con un suo testo.
Il decennio dal 1987 al 1997 vede la ricerca artistica di Armando Fettolini indagare sempre più approfonditamente la materia, con studi e viaggi per conoscere meglio l’opera di Burri e Foutrier.
Il 1997 è l’anno dell’ingresso ufficiale nel mondo del mercato dell’arte con la Galleria Mari Arte Contemporanea di Imbersago, con la quale partecipa alle principali fiere d’arte nazionali e internazionali, esposizioni in luoghi pubblici deputati all’arte e musei, con mostre personali e collettive. Negli stessi anni comincia a esporre anche all’estero, raccogliendo numerosi riconoscimenti. Nel 2000 riceve a Parigi il 5° Award Arjo Wiggins come miglior creativo italiano. A dicembre dello stesso anno inaugura a New York una personale alla galleria Art54; seguiranno mostre in Spagna, Francia, Corea del Sud, Germania, Lussemburgo, Slovacchia, Svizzera e in molte importanti location pubbliche e private italiane.
Dal 2009 si dedica anche alle opere pubbliche, aggiudicandosi commesse che gli permettono di indagare nuovi aspetti della comunicazione artistica, quali la relazione tra opera e territorio. Numerose le pubblicazioni a lui dedicate. Tutte le sue esposizioni personali hanno un catalogo.
Armando Fettolini oggi vive e lavora a Viganò, in provincia di Lecco.