Trovare una stanza singola nelle città universitarie italiane era già complicato nel passato; adesso, in certi casi, si è trasformato in una vera e propria impresa. Lo dimostrano i dati e i numeri, alcuni dei quali capaci di far strabuzzare gli occhi. Basti pensare che le provincie di Milano e Firenze in effetti hanno evidenziato una crescita significativa nella domanda di singole rispetto al mese precedente con un +39% per le aree limitrofe al capoluogo meneghino e +14% per quelle circostanti il capoluogo toscano.

Parallelamente a ciò si è registrato un calo rispettivo del 3% e del 5% per quanto riguarda le stanze singole. Insomma, per contrastare penuria di posti e un caro affitti crescente gli utenti scelgono di abbandonare i centri per abbracciare le realtà di provincia. In fondo, come logico, i prezzi sono molto più convenienti rispetto al centro città. Se a Milano per una singola il prezzo medio richiesto è di 620 euro al mese (l’equivalente di un affitto per un intero appartamento in certe zone d’Italia), e si raggiungono pure picchi esorbitanti di 800 euro, in provincia la richiesta si abbassa (talvolta drasticamente) a 472 euro, mentre a Firenze rispetto al centro si spendono in media 100 euro in meno al mese per una stanza tutta per sé. Esattamente l’opposto di quello che accade in altri due importantissimi centri universitari italiani, vale a dire Bologna e Padova. Sotto le due Torri la bassa disponibilità di alloggi nei dintorni dell’università fa sì che, anche uscendo dalla città, il prezzo di una stanza non subisca grosse variazioni, rendendo di fatto poco conveniente scegliere di risiedere nella provincia. In soldoni, è proprio il caso di dirlo, la differenza tra città e zone immediatamente fuori ad essa è di circa una quarantina d’euro. Troppo poco secondo l’opinione diffusa per boicottare il centro felsineo in favore della provincia. A Padova invece la differenza di prezzo si avverte: fuori dal comune si spende il 25% in meno (341 euro), tuttavia, rispetto allo scorso anno, l’offerta di stanze singole in città è quasi raddoppiata, superando la domanda e rendendo di fatto abbastanza semplice per i fuorisede trovare una sistemazione vicina al polo universitario. Insomma, l’abbondanza premia la città del Santo.