Come ricorda il celebre adagio, “Paese che vai, usanze che trovi”. Ma vale lo stesso anche per quanto riguarda le coppie straniere che vengono in Italia sul tema della suddivisione del lavoro domestico? A provare a rispondere a questa domanda il Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Trento, con un articolo sulla rivista scientifica “Demographic Research”.

La ricerca ha confermato l’importanza della componente tradizionale nella ripartizione di genere dei lavori domestici all’interno delle famiglie immigrate, lasciando però un rilevante spazio al dinamismo e alla capacità di apprendimento. In questo senso, lo studio ha dimostrato che le coppie che arrivano in Italia da Paesi con una maggiore equità nella condivisione dei ruoli di genere, continuano a dividersi in maniera bilanciata i compiti domestici. Allo stesso modo, chi era abituato a una suddivisione diseguale, spesso penalizzante per le donne, tende a continuare a praticarla. Anche se, in quest’ultimo caso, la componente del tempo gioca un ruolo davvero importante. Infatti, più passano gli anni dall’arrivo in Italia e più la cultura originaria si affievolisce e le coppie immigrate finiscono per ricalcare la divisione dei ruoli tipica delle famiglie italiane. La ricerca ha fatto emergere gli esempi di coppie che, dopo anni in Italia, connotano il loro ménage in chiave di maggiore equità di genere rispetto a quella che avevano nel Paese di origine sia altre che, invece, assumono le diseguaglianze delle famiglie italiane nella ripartizione di lavori domestici e cura di figli a dimostrazione di come caratteristiche situazionali, modalità di organizzazione familiare, vincoli e possibilità offerte dal contesto di accoglienza prevalgano su aspetti sociali e costruttivisti apparentemente profondi e radicati. I ricercatori e le ricercatrici trentini hanno commentato così: “Sulla base di vari dati disponibili abbiamo esaminato fino a che punto la ripartizione del lavoro domestico tra partner migranti residenti in Italia sia correlata alla parità di genere nel Paese d’origine. Abbiamo inoltre analizzato il variare dell’importanza della parità di genere nei vari Paesi in relazione a diverse durate di permanenza nel Paese di arrivo. Il nostro studio contribuisce alla letteratura sulle disuguaglianze di genere fornendo nuovi dati sulla relazione tra la cultura d’origine e la ripartizione di specifiche attività domestiche e di cura dei figli nelle famiglie di provenienza migrante”.