Abbigliamento, calzature, cosmetici e giocattoli: questi articoli da regalo fanno parte delle liste dei desideri di molti consumatori durante le festività e nell’attuale periodo dei saldi. Tuttavia, pur generando ogni anno un fatturato di centinaia di miliardi di euro nell’Unione europea, questi beni di consumo sono anche soggetti a contraffazione, che può comportare gravi problemi di salute e sicurezza per i consumatori. Le merci contraffatte in questi settori costano 16 miliardi di euro in termini di vendite annuali a chi fabbrica prodotti autentici, sottraendo di conseguenza quasi 200mila posti di lavoro all’economia legale.

Tali risultanze sono tratte da uno studio, pubblicato il 16 gennaio dall’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO), che esamina l’impatto economico della contraffazione sui settori dell’abbigliamento, dei cosmetici e dei giocattoli. In base ai dati relativi al periodo 2018-2021, dallo studio dell’EUIPO emerge che le vendite di capi di abbigliamento e calzature, cosmetici e giocattoli hanno registrato perdite annuali pari rispettivamente a 12 miliardi, 3 miliardi ed 1 miliardo di euro. In questi settori, complessivamente, Germania, Francia, Italia, Spagna e Austria hanno subìto le perdite maggiori, con un calo delle vendite di prodotti autentici di quasi 8 miliardi di euro. Tuttavia, i prodotti falsi incidono più su alcuni paesi che su altri, con differenze significative in base ai tipi di prodotti.  Oltre alle perdite pecuniarie e alle ripercussioni sul mercato del lavoro, dalla relazione emerge che la contraffazione nei settori dei cosmetici e dei giocattoli, in particolare, può comportare gravi rischi per la salute e la sicurezza dei consumatori. Tali prodotti potenzialmente dannosi rappresentano il 15 % degli articoli contraffatti sequestrati alle frontiere esterne dell’UE, in base a una valutazione delle minacce dei reati contro la PI effettuata dall’EUIPO nel 2022. Lo studio dell’EUIPO sulle tendenze delle vendite in questi tre settori sottolinea l’entità della contraffazione per le imprese legittime, che risentono del calo delle vendite e, di conseguenza, impiegano un minor numero di persone. Secondo la relazione, la Germania, il più grande mercato di consumo nell’UE, accusa una perdita di quasi 40 000 posti di lavoro. Altri grandi paesi registrano perdite nei rispettivi settori dell’abbigliamento, dei cosmetici e dei giocattoli, tra cui l’Italia (24 241), la Polonia (18 244), la Spagna (15 044) e la Francia (14 427). Il direttore esecutivo dell’EUIPO Joao Negrao ha dichiarato: Le merci contraffatte presentano costi reali per i consumatori, per le aziende produttrici e per le nostre economie. Quest’ultimo studio mostra la consistenza di quei costi in termini di mancati introiti e di posti di lavoro persi nell’UE. Le risultanze relative alla contraffazione evidenziano il prezioso lavoro che l’EUIPO svolge tramite l’Osservatorio e la nostra importante collaborazione con Europol, l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) e la Commissione europea per individuare ed eliminare i prodotti falsi nell’UE”. Una variabile importante è costituita dalla consapevolezza e dalla percezione dei consumatori dell’UE in merito ai prodotti contraffatti. Secondo lo studio sulla percezione della PI condotto dall’EUIPO nel giugno 2023, un terzo degli europei ritiene accettabile acquistare merci contraffatte quando il prezzo del prodotto originale è troppo elevato. La percentuale sale al 50 % tra i giovani. L’EUIPO è una delle più grandi agenzie decentrate dell’Unione europea, con sede ad Alicante (Spagna). Giunto al suo 30º anniversario, l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale gestisce la registrazione dei marchi dell’UE dal 1994 e dei disegni e modelli dal 2003, entrambi diritti di proprietà intellettuale che coprono i 27 Stati membri dell’Unione europea. Nel 2023 è stato aggiunto al portafoglio dell’agenzia un altro diritto di proprietà intellettuale: le indicazioni geografiche artigianali e industriali.