Pizzo Calabro è una splendida cittadina del Vibonese, con uno dei centri storici più pittoreschi della costa calabrese, arroccato sul pendio di un promontorio che si erge a picco sul Tirreno al centro del golfo di Sant'Eufemia. Oggi Pizzo Calabro è un luogo di villeggiatura rinomato per le spiagge dagli ampi arenili sabbiosi e le suggestive insenature ricche di scogli, per il mare limpido e per l’abitato ricco di edifici di grande interesse storico, culturale e artistico. Importanti tracce del passato locale sono reperibili nel Castello Aragonese del XV secolo, nel quale fu tenuto prigioniero e successivamente condannato a morte Gioacchino Murat, cognato di Napoleone Bonaparte e re di Napoli. Ai piedi del castello si trova “Il collezionista di venti”, la scultura “fantasma” dell’artista milanese Edoardo Tresoldi che domina Pizzo e che rivolge il suo sguardo al mare.

Sono da vedere anche Palazzo Musolino, eretto nel XVII secolo sui ruderi di un vecchio Convento Basiliano, e Palazzo Mattei, edificato nel XVIII secolo. Sulla spiaggia, invece, si trova la Chiesetta di Piedigrotta, scavata nella roccia arenaria alla fine del '600 per mano di alcuni naufraghi provenienti da Napoli. Al suo interno si trovano molte statue scolpite nel tufo da Angelo e Alfonso Barone, rese ancora più affascinanti dalla luce che penetra dalle fessure della roccia. Altre architetture religiose importanti sono: la barocca Chiesa Matrice di San Giorgio (1632), in cui si trova la tomba di Gioacchino Murat; la Chiesa Maria SS. Immacolata e S. Ferdinando Re (detta della "Marina"), risalente al XVIII secolo; la Chiesa di San Sebastiano (XVI secolo); la Chiesa del Purgatorio, del 1651, anche detta "dei Morti" per via della cripta che ospita una fossa sotterranea di tumulazione caratterizzata da numerose nicchie a parete, dove si trovano scheletri seduti o verticali mantenuti da un gancio; la Chiesa della Madonna del Carmine (1579), la più antica di Pizzo; la Chiesa dell'Immacolata (1630); e il Convento dei padri minimi di San Francesco di Paola, risalente al 1579, come la corrispondente chiesa, ricostruita dopo un terremoto avvenuto nel 1905. Altro punto di interesse è il Museo del Mare, che raccoglie vari utensili per la costruzione delle barche, conchiglie, crostacei e scheletri di cetacei, oltre ad alcuni squali imbalsamati. Custodire le radici culturali del borgo spetta alla gastronomia locale e agli eventi annuali, due aspetti che meritano di essere approfonditi soprattutto da emigrati di ritorno interessati a riscoprire le radici della propria terra. Nel primo caso, spicca la pesca del tonno, che risale alle pratiche di epoca romana e araba, anche se la specialità per cui Pizzo è famosa nel mondo è il celebre Tartufo di Pizzo. Si tratta di un gelato artigianale dalla forma tondeggiante e dal "cuore" irresistibile di cioccolato fuso, che rende Pizzo la “Città del Gelato” della Calabria. Ad animare la vita degli abitanti ci sono le manifestazioni religiose e culturali, la più sentita delle quali è la festa patronale dedicata a San Giorgio, ad aprile, seguita da due sagre: la Sagra del Pesce a luglio, con degustazioni del pescato fresco preparato secondo le tradizionali ricette locali, e la Sagra del Tartufo Gelato e dei Prodotti Tipici Calabresi, sempre a luglio. Per salutare Pizzo Calabro, non resta che godersi il tramonto passeggiando sul litorale lungo l’estesa Costa degli Dei, tra le spiagge della Marinella, del Nautico, di Piedigrotta o della Pineta di Colamaio, nota per le dune dell'Angitola.

COME ARRIVARE: L'aeroporto di riferimento è a Lamezia Terme (21 km), mentre la stazione ferroviaria è a Vibo Valentia (3 km). In automobile da Roma: prendere A24, seguire A1/E45 e A30 in direzione di A2 a Pizzo.

ALTRI LUOGHI DA VISITARE: Imperdibile il centro storico di Vibo Valentia. Per chi cerca il relax, c'è Lamezia Terme con i suoi stabilimenti termali.

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