Ancora fuoco contro la missione Unifil in Libano: quattro militari italiani sono rimasti leggermente feriti il 22 novembre a seguito dell'esplosione di due razzi da 122 millimetri che hanno colpito la base UNP 2-3 di Shama, nel sud del Libano, che ospita il contingente italiano e il comando del settore ovest di Unifil. " due missili lanciati da Hezbollah" ha spiegato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani per poi aggiungere:

"La situazione certamente non è facile, sono forze di pace, non sono forze di guerra ma proprio per questo motivo nessuno deve toccarle". “Ho immediatamente contattato il comandante del contingente, generale di brigata Stefano Messina, per sincerarmi delle condizioni dei quattro militari, che non destano preoccupazioni. Ho anche contattato la mia controparte libanese ribadendo che il contingente italiano di Unifil permane nel sud del Libano per offrire una finestra di opportunità alla pace e non può diventare ostaggio degli attacchi delle milizie. È intollerabile che ancora una volta una base di Unifil sia stata colpita. Cercherò di parlare con il nuovo ministro della Difesa israeliano, cosa che è stata impossibile dal suo insediamento ad oggi, per chiedergli di evitare l’utilizzo delle basi Unifil come scudo. Ancor più intollerabile è la presenza di terroristi nel Sud del Libano che mettono a repentaglio la sicurezza dei caschi blu e della popolazione civile” ha dichiarato il ministro della Difesa Guido Crosetto.