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Le trame che tessono i fili del mondo a Morimondo intrecciano il cielo e il mattone rosso lombardo, orti, prati e il fiume Ticino. Qui sorge l’abbazia di Santa Maria, fondata nel 1136 da monaci cistercensi provenienti dalla Borgogna. Con l’abito bianco di lana grezza di pecora, i monaci costruirono la chiesa e gli edifici conventuali, plasmando al contempo l’agricoltura locale e custodendo gli ambienti naturali che oggi costituiscono il Parco del Ticino. Il recente restauro ha restituito al visitatore la visione completa dell’abbazia, monumento di sobrietà e armonia, dove il mattone a vista dialoga con la luce e con lo spazio. Il borgo si è sviluppato attorno alle fattorie e alle grange create dai monaci: Fallavecchia, Fiorentina, Monte Oliveto, Coronate, Basiano, Ticinello. Qui, vicoli e piazzette sono pavimentati con la tradizionale “rizzata” e le case conservano la calda tonalità del cotto, che si sposa con il verde degli orti, dei prati e dei boschi circostanti.
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Il legame tra casa e dimensione affettiva rimane uno dei tratti più profondi e distintivi dell’identità italiana. Dall’indagine emerge come la casa non sia percepita solo come luogo fisico o funzionale, ma soprattutto come spazio emotivo e relazionale, centro della vita familiare e rifugio della sfera personale. Per la maggioranza assoluta degli intervistati (62%), la parola che meglio descrive il concetto di casa è “famiglia”: un binomio radicato e trasversale, capace di superare differenze di età, genere e condizione sociale, ma che tende a rafforzarsi con l’età e tra gli uomini. Accanto al valore affettivo, la casa assume anche un significato simbolico più ampio, legato alla sicurezza, all’intimità, al comfort e alla protezione — elementi che prevalgono rispetto a quelli di memoria o appartenenza.
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L’educazione negoziale come chiave del cambiamento nelle differenze di genere: una ricerca di Milano-Bicocca fornisce un quadro della situazione attuale e traccia anche la direzione verso una maggior uguaglianza tra generi. La ricerca “Donne: negoziate meglio”, è stata condotta da Emanuela Rinaldi, professoressa di Sociologia dei processi culturali, con Veronica Cucchiarini, professoressa di Psicologia generale dell’Università di Milano-Bicocca e Federica Fortunato (membro del Comitato organizzativo di Obiettivo EFFE). Il campione di ricerca è composto da 120 studentesse delle scuole superiori (15–18 anni) e 210 studenti universitari (19–30 anni, equamente distribuiti tra maschi e femmine). Il team di ricercatrici ha preso in esame sia gli atteggiamenti verso la negoziazione e le competenze percepite dai partecipanti sia gli stereotipi di genere e i modelli imprenditoriali più diffusi tra i giovani.
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In Italia oltre tre famiglie su quattro (75,9%) vivono in una casa di proprietà, una percentuale nettamente superiore alla media europea del 68,4%. Questo dato riflette la persistenza di una cultura della stabilità e dell’investimento immobiliare, che continua a influenzare le scelte abitative, soprattutto tra le generazioni più adulte. Nonostante le nuove sfide economiche, ambientali e sociali, la casa di proprietà resta per gli italiani il principale simbolo di autonomia, sicurezza e realizzazione personale: un’eredità culturale che continua a definire l’identità abitativa del Paese. Identità che rimane costante tra le generazioni dai 34 anni ai 74 anni, mentre per la fascia di età 25/34 anni il valore attribuito è moderatamente inferiore, condizionato da uno stile di vita non ancora focalizzato sulla famiglia.
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L'energia rilasciata durante le eruzioni dell’Etna è in grado non solo di scuotere il suolo e riempire l’aria di gas e ceneri vulcaniche, ma anche di perturbare la ionosfera, a centinaia di chilometri di altezza. È quanto emerge dallo studio “Ionospheric Disturbances During the 4 December 2015, Mt. Etna Eruption” recentemente pubblicato sulla rivista internazionale ‘Earth and Space Science’, che documenta per la prima volta, con un dettaglio senza precedenti, i disturbi ionosferici generati da una grande fontana di lava verificatasi all’Etna il 4 dicembre 2015. Lo studio, curato da un team di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e delle Università di Trento, Catania, Calabria e la Sapienza di Roma, in collaborazione con l’Institute of Atmospheric Physics di Praga, ha utilizzato una fitta rete di oltre 200 ricevitori GNSS (Global Navigation Satellite System) installati in Sicilia e nel Sud Italia. I
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La casa, per gli italiani, è molto più di uno spazio fisico: è il cuore della vita familiare, un rifugio che rappresenta sicurezza, intimità e benessere. È quanto emerge dal nuovo report “Gli italiani e la casa tra fabbisogni e realtà” edito dal dipartimento Research & Data Intelligence di Patrigest, società del Gruppo Gabetti specializzata in research, advisory e valuation che indaga il valore simbolico e personale dell’abitare, il livello di soddisfazione per la propria situazione abitativa e le prospettive future in tema di cambi casa, nuove costruzioni e nuove forme di residenzialità. Alla base dello studio vi è un’indagine campionaria condotta a ottobre 2025 su 1.200 residenti in Italia con un’età compresa tra i 25 e i 74 anni.
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Mentre il mondo cade a pezzi, i nostri ragazzi continuano a sognare l’essenziale. Lo cantava Marco Mengoni qualche anno fa, ma alla vigilia di Halloween il testo del noto cantante torna attuale: se è vero che guerra, violenza, crisi economica ed emergenza climatica rimangono motivi di inquietudine per giovani e adulti, è altrettanto vero che le Generazioni Zeta e Alpha desiderano soprattutto, come è accaduto alle ragazze e ai ragazzi di ogni età, trovare la propria strada. E non riuscirci è il timore più grande. A svelarlo è il portale Skuola.net che, con l’avvicinarsi della “notte più spaventosa dell’anno”, ha proposto a un campione di 1.000 giovani tra gli 11 e i 30 anni di rivelare il proprio brivido più inconfessabile, da mostrare a tutti in occasione della ricorrenza in cui gli “incubi” possono tranquillamente venire a galla. Se mettiamo in fila le paure più profonde, restringendo il campo a una decina di temi tra quelli maggiormente diffusi – inerenti alla sfera personale e non – solo il 6% degli intervistati ha ammesso di non serbarne nessuna.
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Un interessante spin-off della ricerca, infine, è il capitolo che illustra le principali differenze tra ragazze e ragazzi nel modo di interpretare la propria esistenza, che si riflette in un differente approccio alle preoccupazioni esistenziali. Al vertice delle ansie dei maschi si trovano, infatti, a pari merito, l’eventualità di non avere possibilità economiche per realizzarsi e di non trovare una persona con la quale condividere la vita. A seguire, si incontrano progressivamente l’infelicità cronica e il pericolo di una guerra. Ciò che li tocca meno è, invece, la mancanza di viaggi ed esplorazioni. Inoltre, i ragazzi si mostrano meno timorosi per eventuali escalation di violenza sociale. L’apprensione più grande per le ragazze? Una vita infelice, e subito dopo il ritrovarsi in una condizione di povertà
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Varcata Porta San Francesco, ci si trova immersi nel rosso caldo dei mattoni: filo conduttore dell’identità architettonica di Penne, “la città del mattone”. Le mura, i palazzi, molte pavimentazioni locali, persino i balconi: tutto indossa questa stoffa rossa che lega le pieghe del borgo. Entrando, non si ha la sensazione di transitare fra monumenti isolati, ma di essere avvolti da una materia continua. Salendo per le vie tortuose del centro storico si scorrono prospettive che alternano passaggi stretti, piccole piazzette, scalinate in pietra e sconnessioni: ogni angolo invita a voltarsi, per cogliere scorci inconsueti. Di tanto in tanto si apre una finestra che trapela sul paesaggio: colline, oliveti, boschi. Penne sorge su quattro colli (Colle Sacro, Colle Romano, Colle Castello, Colle Cappuccio), i quali separano le valli del Tavo e del Fino — la struttura topografica del borgo appare così evidente e integrata nel territorio.





