Dimenticate l’icona, così stereotipata e lontana dall’attualità, della casalinga anni Cinquanta intesa solo ed esclusivamente come angelo del focolare, con buona pace di sogni e ambizioni della stessa. Ma dimenticate anche l’icona, altrettante stereotipata, della donna in carriera, impegnata in modalità full time, come si conveniva nei frenetici anni Ottanta e Novanta, nel rifuggire dal ruolo di casalinga, innamorata di successo e progresso.

Oggi, infatti, nel mondo così come in Italia, queste figure così agli antipodi sono soppiantate dai cosiddetti “Wonderful Changers”, ovvero coloro amano sperimentare e adattarsi ai cambiamenti, naturalmente più che mai multitasking, flessibili e determinati. Si tratta sono donne, certamente, ma anche di uomini  perfettamente in grado di conciliare famiglia, lavoro e interessi personali. Sotto certi punti di vista, per alcuni, sono i nuovi pionieri della ricerca della felicità. I “Wonderful Changers” hanno il desiderio di dare un tocco di originalità alla propria vita e di bilanciare l’equilibrio tra impegni di tutti i giorni e affetti domestici e mondani senza voler rinunciare a nulla.  In altre parole, si tratta di una generazione che ama il cambiamento e che  riesce a ottimizzare i tempi per potersi dedicare alla famiglia o alle proprie passioni. Sembra qualcosa di sostanzialmente normale, ma se si pensa ai ritmi sempre più intensi e talvolta precari che impone la vita di tutti i giorni, l’abbinamento che riescono a mettere in campo i cosiddetti “Wonderful Changers” appare davvero come una conquista. Perché in fondo lo stile di vita di queste persone si basa nella ricerca di qualcosa che, mai come in questo momento storico appare come una chimera: il bilanciamento. L’esatto e perfetto equilibrio tra interessi personali, famiglia e lavoro. Il Wonderful Changing è quindi un nuovo stile di vita, che rappresenta sostanzialmente un impegno a volersi bene. In conclusione, si tratta di un atto rivoluzionario ma di assoluta ed estrema normalità; un atto di amore verso sé stessi e verso ciò il mondo e le persone circostanti, con un’attenzione particolare ad equilibrio e sostenibilità. E, perché no, anche alla gioia.