Mohamed Mohy Elkarmoty, dottore di ricerca dell'Alma Mater di Bologna, ha contribuito allo studio che ha portato alla luce l’esistenza di un corridoio nascosto (da 4500 anni), dietro un arco a forma di V rovesciata (Chevron), nominato ScanPyramids North Face Corridor, nella piramide di Cheope. Mohamed Mohy Elkarmoty è stato ed è attualmente il co-coordinatore del progetto di ricerca ScanPyramids che ha portato alla luce l’esistenza di un corridoio nella piramide di Cheope.

 La nuova scoperta è stata pubblicata su Nature Communications, con l’articolo "Precise characterization of a corridor-shaped structure in Khufu’s Pyramid by observation of cosmic-ray muons" e su NDT & E International l’articolo "Localization and shape determination of a hidden corridor in the Great Pyramid of Giza using non-destructive testing".  L’esistenza di un vuoto dietro il portale, chiuso con enormi blocchi di roccia, era stata già rilevata grazie al progetto di ricerca ScanPyramids, ricerca effettuata nel 2016 con il metodo dei muoni e raggi cosmici (2016-2020). Dopo il vuoto è stato quindi confermato dalle misurazioni GPR e Ultra Sound Test (UST) (2020-2022). Le conclusioni di tutti i risultati rivelano che esiste un corridoio nascosto (da 4500 anni) dietro un arco a forma di V rovesciata (Chevron), nominato ScanPyramids North Face Corridor, che ha una larghezza di 2.1 m, una lunghezza di 9 m, un'altezza massima di 2.3 m, con la volta del soffitto a forma di V rovesciata. Ma non era stato possibile “vedere” dietro il portale. Nel febbraio 2023, grazie all’utilizzo di GPR ad alta frequenza, è stato possibile individuare una piccola apertura fra i blocchi del muro, sufficiente a far passare una telecamera da foro (borehole endoscopy) che ha permesso di ottenere le immagini della stanza. La ricerca continua con tecniche non distruttive, per sapere cosa c'è dietro o sotto questo corridoio e con un obiettivo più ampio, per cercare e identificare le strutture nascoste nelle piramidi.