Si è svolta ieri sul palco del Teatro Argentina la seduta pubblica della Giuria di esperti per le nomination al Premio Le Maschere del Teatro Italiano, il riconoscimento teatrale ideato nel 2002 dal regista Luca De Fusco e dal giornalista Maurizio Giammusso, da quest’anno promosso e organizzato dalla Fondazione Teatro di Roma con il Patrocinio dell’Agis (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo). A votare le terne finaliste della ventunesima edizione del Premio, una giuria come sempre presieduta da Gianni Letta, che davanti ad una numerosa platea di attori, registi, operatori, addetti ai lavori e spettatori, ha selezionato i seguenti nomi e titoli concorrenti per le 13 categorie in cui si articola il Premio:

 

come Migliore spettacolo di prosa concorrono

Come tremano le cose riflesse nell’acqua regia di Liv Ferracchiati

Un curioso accidente regia di Gabriele Lavia

Esercizi di stile regia Emanuela Pistone

 come Migliore regia concorrono

Gabriele Lavia per Un curioso accidente 

Massimo Popolizio per L’albergo dei poveri

Peter Stein per Crisi di nervi 

come Migliore attore protagonista concorrono

Umberto Orsini e Franco Branciaroli per I ragazzi irresistibili

Paolo Pierobon per De Gasperi: l’Europa brucia

Massimo Popolizio per L’albergo dei poveri

come Migliore attrice protagonista concorrono

Federica Di Martino Un curioso accidente

Maria Paiato per Boston marriage

Galatea Ranzi per Anna Karenina

come Migliore attore non protagonista concorrono

Giovanni Crippa per De Gasperi: l’Europa brucia

Stefano Santospago per La casa nova

Massimo Verdastro per Fedra

come Migliore attrice non protagonista concorrono

Gaia Aprea per Fedra - Ippolito portatore di corona

Isabella Ferrari per La ragazza sul divano

Manuela Mandracchia per Agosto a Osage County 

come Migliore attore/attrice emergente concorrono

Francesca Astrei per Il cavaliere inesistente

Giovanni Cannata per Come tremano le cose riflesse nell’acqua

Zoe Zolferino per L’Albergo dei poveri

come Migliore interprete di monologo concorrono

Luigi Lo Cascio per

Peppino Mazzotta per Radio Argo Suite

Umberto Orsini per Le memorie di Ivan Karamazov

come Migliore scenografo concorrono

Gianni Carluccio per Clitennestra

Marta Crisolini Malatesta per Anna Karenina

Marco Rossi e Francesca Sgariboldi per L’albergo dei poveri

 come Miglior costumista concorrono

Ferdinando Bruni per I corpi di Elizabeth

Marta Crisolini Malatesta per Anna Karenina

Carlo Poggioli per Antonio e Cleopatra

come Migliori musiche concorrono

Antonio Di Pofi per Il caso Kaufmann

Pasquale Scialò per Clitennestra

Giovanni Sollima per Aiace

come Migliore autore di novità italiana concorrono

Lucia Calamaro per L’origine del mondo

Angela Demattè per De Gasperi: l’Europa brucia

Giancarlo Sepe per Femininum Maskulinum

come Migliori luci concorrono

Gianni Carluccio per Clitennestra

Gaetano La Mela per Eserczi di stile

Gigi Saccomandi per Anna Karenina

Le terne dei finalisti verranno votate da una giuria più ampia, un’assemblea composta da oltre 1000 professionisti del teatro (tra giornalisti, attori, registi, coreografi, critici teatrali, operatori di settore), chiamati ad esprimere le proprie preferenze a scrutinio segreto e con un sistema elettronico sicuro e anonimo per decretare i vincitori della manifestazione.

La serata della cerimonia di consegna delle Maschere del Teatro Italiano 2024, che premierà gli artisti e gli spettacoli andati in scena nella Stagione 2023/2024, si terrà giovedì 5 settembre sul palco del Teatro Argentina, come sempre condotta da Tullio Solenghi e trasmessa in diretta differita su Rai Uno.

Il Premio creato nel 2002 per il Teatro Olimpico di Venezia – successivamente organizzato dal Napoli Teatro Festival e dal Teatro Mercadante, poi dal Teatro Stabile di Catania – quest’anno, per la prima volta, è sotto l’egida della Fondazione Teatro di Roma, proseguendo il costante impegno di reperimento e valorizzazione del meglio delle rappresentazioni, con sguardo alle opere, ai linguaggi e agli protagonisti della passata Stagione teatrale, per celebrare quanto di più vivo e dal vivo anima le scene italiane. È questo un riconoscimento pensato per rappresentare la ricchezza espressiva del teatro italiano nella varietà delle sue esperienze creative e nella molteplicità delle sue attività produttive, ma è soprattutto un premio consegnato da critici, artisti e professionisti della scena ai loro colleghi.