Meglio un guadagno immediato o una ricompensa futura? È un dubbio a cui è difficile rispondere, anche se sembra che la gente preferisca la prima opzione. Quando ci sono condizioni di instabilità economica, dovute ad esempio ad un’elevata inflazione e a forti disuguaglianze, le persone tendono infatti a preferire più spesso un guadagno immediato a scapito di una ricompensa maggiore in futuro.

Un’anomalia comportamentale – nota in psicologia come “temporal discounting” – che è diffusa in tutto il mondo ed è indipendente dal livello di reddito degli individui. A mettere in luce questo fenomeno è un ampio studio internazionale pubblicato sulla rivista Nature Human Behaviour a cui ha partecipato anche Martina Benvenuti, ricercatrice presso il Dipartimento di Psicologia “Renzo Canestrari” dell’Università di Bologna. La ricerca ha coinvolto 13.629 partecipanti di 61 paesi in tutto il mondo con l’obiettivo di verificare le possibili differenze di temporal discounting a livello globale. “I risultati che abbiamo ottenuto mostrano che la tendenza a scegliere guadagni immediati rispetto a ricompense maggiori in futuro è ampiamente diffusa in tutto il mondo, ma con tassi più bassi dove le condizioni finanziarie sono migliori e livelli più alti dove inflazione e disuguaglianze sono più elevati”, spiega Benvenuti. Ad influire sulla scelta tra “un uovo oggi” e “una gallina domani” non è quindi soltanto il livello di ricchezza, ma contribuiscono ad orientare questo comportamento anche altri elementi di sistema come le disuguaglianze economiche e l’inflazione.