compagnie images immagine 236In occasione di Ticino in Danza, un evento che unisce arte, danza, temi sociali e musica, abbiamo fatto alcune domande alla Direttrice artistica del festival, Alessia Della Casa, nella foto a sinistra,  ricordando che gli appuntamenti iniziano questa sera a Mendrisio: 

 

Come è venuta l’ idea di organizzare un festival di questo tipo ? In quanto tempo avete sviluppato e organizzato il tutto ?

 

Il Festival è nato alcuni anni fa, nel 2013, quando vivevo ancora all’estero, negli Stati Uniti. Fondare un Festival in Ticino è stato un modo per riscoprire la realtà locale, mettere un seme per il mio ritorno e costruire una rete con gli artisti e le realtà del territorio delle quali sapevo ancora poco. Avevo dei contatti sparsi per il mondo e mi ha incuriosito l'idea di creare un'occasione di scambio proprio in Ticino, per incontrarci tra noi e proporre al pubblico cose nuove. In un inverno si è pianificata la prima edizione, ma il processo di sviluppo e di crescita non è ancora finito. Ticino in danza è in continua evoluzione, ogni anno nascono nuove idee, ci sono nuovi stimoli. Questa è la nostra quinta edizione.

 

Quali organi competenti hanno subito dimostrato entusiasmo e disponibilità a collaborare?

In primis il comune di Stabio, dove sono cresciuta, che mi ha sempre sostenuta con entusiasmo. Ed è un piacere vedere che una Amministrazione sia attenta alla cultura della danza. Negli anni poi sono cresciute anche le realtà che sostengono a vario titolo il Festival. Oggi abbiamo il supporto del Comune di Mendrisio, del Cantone e di Fondazioni e realtà private.

 

Come si è scelto il territorio?

Come dicevo all’inizio, quando è nato Ticino in danza, vivevo a New York e quindi essendo esposta ad un ambiente d'avanguardia e saturo di arte e cultura, ho scelto il Ticino proprio per la sua caratteristica di regione decentrata con minor offerta, soprattutto nell'ambito della danza contemporanea. Del Ticino voglio raggiungere i paesi e le cittadine minori, per portare nelle piazze un evento nuovo e far conoscere questo tipo di danza a chi magari non l'ha mai vista.

A che tipo di pubblico è rivolto?

A un pubblico vasto e eterogeneo. Proprio perché, malgrado la danza contemporanea possa risultare a volte criptica o troppo complessa, indirizzata solo agli addetti ai lavori, in realtà si avvicina molto al pubblico combinando elementi di varie discipline e adattandosi perfettamente agli spazi urbani. La danza utilizza un linguaggio universale che valica anche i confini dettati dalla lingua e si presta quindi ad essere letta da tutti.

Quali sono i progetti futuri correlati a queste performance?

Aspiriamo a raggiungere un maggior numero di paesini del territorio e a comunicare attraverso la danza uno spirito di creatività e trasformazione. Un odo per parlare dei temi della società contemporanea attraverso la bellezza e la forza del movimento.

Quali artisti si possono incontrare in questi giorni durante Ticino in danza?

Un trio italo-francese, una ragazza americana, artisti locali che vivono in Ticino o all'estero, un gruppo della Svizzera interna. Quindi potrete vedere  Francesco Colaleo, Mirjam Sutter, Vanessa Van Wormer, Katja Vaghi e ascoltare le parole di Laura Di Corcia. Naturalmente danzerò anche io.

 

È un progetto che può essere portato ed esteso a tutta la svizzera?

È un formato molto semplice, disegnato per adattarsi allo spazio che lo accoglie e quindi può essere facilmente esportato nel resto della Svizzera.

 

Info: www.ticinoindanza.com