Eugenio Cardi"Come pipistrelli nella notte", il nuovo romanzo del noto scrittore romano Eugenio Cardi, nella foto a sinistra,  sarà in tutte le librerie dal prossimo 4 giugno, pubblicato contemporaneamente in Italia e in Argentina, con la preziosa prefazione di Michela Marzano, pubblicato da Santelli Editore. Cardi è  al suo  nono scritto, ispirato ad una storia vera, l’autore è immerso nel sociale visto che proviene da una lunghissima esperienza di volontariato tra carceri, immigrazione e difficoltà minorili.

“Come pipistrelli nella notte”, incentra la narrazione su due temi: omofobia e femminicidio, raccontanti in prima persona da Kira, la giovanissima protagonista, che ci porta in un mondo diverso da quello che viviamo tutti i giorni, la realistica e dettagliata di particolari ci fa subito immergere in una lettura dura, dove gli spigoli non vengono mai limati dall’autore, dove l’odore di muffa del divano dove Kira riceve i primi abusi, resta anche a noi nelle narici, anche dopo aver chiuso il libro, come il grigiore di una periferia che cerca sempre di riscattarsi ed emergere, la solitudine ma anche la grande forza che la giovane donna trova sempre dentro di se per reagire. Dopo il grande successo avuto con “Irene F. Diario di una borderline” , romanzo di denuncia sociale contro il terribile fenomeno dell’abuso sessuale infantile, Cardi ci porta in un mondo che ci sembra lontano, ma con il libro impariamo che le distanze sono solo dentro noi stessi, ecco come ci racconta il suo lavoro lo scrittore: 

Copertina Cardi Santelli1) "Come pipistrelli nella notte", come hai pensato a questo titolo? 

Perché quel che fanno Kira (la giovanissima protagonista del romanzo) e le sue amiche somiglia moltissimo al comportamento dei pipistrelli, ovvero stanno in giro per la città tutta la notte cercando punti luce dove sostare - ovvero discoteche - e dormono di giorno... Naturalmente la notte è complice per loro per creare nuove trame, amicizie, promiscui rapporti amorosi di un sol momento, una sorta di "scopata senza cerniera" per dirlo con Erica Jong, sempre e comunque in compagnia di una dose da 5 (cocaina). Ma non solo, sarebbe riduttivo vederla così: infatti, attraverso quelle loro scorribande notturne, Kira e le sue fedelissime amiche, cercano soprattutto la propria identità, la propria essenza, la propria ragione di vita e contemporaneamente cercano di dimenticare, di mettere a sopire quei casini inenarrabili che tutte loro - chi più, chi meno - vivono nelle loro case, all'interno delle loro pareti domestiche con genitori che spesso troppo presi da altre faccende e dalle loro liti non riescono a star dietro a quelle saette adolescenziali, piene di feromoni e di voglia di vivere o, a volte, di morire, che paradossalmente a volte finiscono per coincidere ed essere la stessa cosa...  

2) Questo romanzo è ispirato ad una storia vera, come hai conosciuto la protagonista e come ti ha raccontato la sua storia?

Provenendo da 20 anni circa di volontariato (spesi soprattutto nelle carceri italiane e con minori in difficoltà) ed essendo circa 15 che scrivo raccontando storie vere di vita vissuta, intrattengo costantemente - soprattutto dopo il mio romanzo di maggior successo "Irene F. Diario di una borderline", molto pubblicato anche all'estero - un dialogo epistolare con mie lettrici (al femminile perché le storie che racconto sono quasi sempre di genere femminile) che fidandosi di me e ritenendo appunto che io possa capire i loro disagi riescono ad aprirsi e a confidarsi e mi raccontano le loro storie più dure, spesso pregandomi di raccontarle nei miei romanzi, individuandomi come una sorta di portavoce delle loro sofferenze. Così è andata anche con Kira e un altro paio di ragazze che sono presenti nel mio nuovo romanzo, ovvero hanno letto i miei romanzi precedenti e poi hanno iniziato a scrivermi, cosa che è andata avanti per molto tempo. Ricevo molte lettere anche dall'estero in tal senso, soprattutto da Francia, Spagna e Sud America 

3) Raccontare la vita dal punto di vista femminile è facile per un uomo? e che interrogativi ti sei posto durante la stesura del libro?

Questa è una domanda particolarmente interessante: paradossalmente, nel tempo, ho riscontrato che mi trovo molto bene a scrivere in prima persona femminile i miei romanzi, mi torna molto naturale ed agevole, probabilmente per una spiccata sensibilità che me lo permette. Gli interrogativi che mi pongo - e che attraverso i miei romanzi cerco di condividere con i miei lettori - sono legati alla condizione della donna ai tempi d'oggi, ancora purtroppo troppo spesso abusata, maltrattata, violentata, venduta. Non offro né soluzioni né risposte, semplicemente provo a far sì che salga l'urlo di dolore di tutte loro e che tutti coloro che mi leggono si pongano loro delle domande sulla condizione della donna ai tempi d'oggi, ancora così terribilmente soffocata e dove spesso - attraverso maldestri e violenti tentativi - si tenta di ridurla al silenzio, cosa che noto non solo nel nostro Paese ma anche in molti altri Paesi e soprattutto in Sud America, dove sono molto seguito e dove infatti i miei romanzi escono in contemporanea (in lingua spagnola) all'edizione italiana, così come anche per "Come pipistrelli nella notte" 

4) In questo ultimo tuo lavoro affronti due tematiche molto importanti, la violenza sulle donne e l 'omosessualità, come ti sei documentato per scrivere e che tipo di linguaggio poi hai deciso di usare?

Ecco, parte della mia formazione deriva dagli studi universitari e successivi, essendo in possesso di una laurea magistrale in Scienze Politiche, indirizzo Politico-Sociale. Poi certo, la mia formazione in tal senso è proseguita negli anni ed è stata affiancata come dicevo da ricerche sul campo, essendo stato molto presente nel volontariato per molti anni anche con incarichi apicali e di grande responsabilità (son stato membro infatti della Consulta Permanente del Comune di Roma per le problematiche penitenziarie, son stato Presidente della Associazione di Promozione Sociale "Puntoeacapo", membro del Tavolo Asilo, membro del Gruppo di ricerca CRC capitanato da Save the Children, ecc). La violenza sulle donne è fenomeno sociale terribile e fin troppo di attualità purtroppo, essendo sui giornali senza soluzione di continuità tutti i santi giorni. Per quanto riguarda invece la condizione e le difficoltà dell'omosessualità femminile mi viene appunto raccontata nelle sue sensazioni ed emozioni appunto dalle mie lettrici. Il linguaggio che uso è molto diretto, senza fronzoli, il linguaggio parlato da queste giovanissime donne, deve essere qualcosa che va dritto al cuore, senza tanti giri di parole. Quel che dico spesso è che i miei romanzi devono essere un pugno nello stomaco, una pietra (virtuale) scagliata contro la vetrata dell'indifferenza. 

5) I tuoi personaggi, sembrano segnati dall'inizio delle loro storia, è possibile un riscatto anche se nasci in quartieri malfamati e vivi in famiglie socialmente e intellettualmente inadatte ad aiutare a sviluppare personalità e carattere?

Credo proprio di sì, credo sempre nel riscatto personale e sociale, anche se a volte è davvero dura crederci. Naturalmente non si può parlare per tutti, ognuno ha la propria storia personale, ma credo che oltre la speranza di riuscire ad uscire da determinate situazioni occorra molta determinazione, una determinazione che a volte deve esser dura e resistente come il granito e pronta ad affrontare ogni intemperia della vita. La cosiddetta "socializzazione primaria" marca in modo indelebile i primi 3 anni della nostra vita e caratterizza tutto il resto della vita stessa, per cui il contesto familiare e sociale in cui si nasce è naturalmente di grandissima rilevanza, ma seppur con grandi difficoltà uscire da situazioni difficili è possibile, io conosco persone che ce l'hanno fatta  

6) La tua è un'opera scomoda? e a che tipo di pubblico ti rivolgi?

Molto scomoda, proprio per quanto raccontavo precedentemente. Mi rivolgo quasi esclusivamente ad un pubblico di donne, dato che ho purtroppo osservato come gli uomini in generale siano davvero poco attenti ancora alle storie declinate al femminile, non storie rosa a lieto fine ma storie nere, dure, di vita vissuta, una vita fatta di sofferenze e soprusi. Spesso si volge lo sguardo in altra direzione, e questo naturalmente non va bene

7) Come pensi si evolverà la società per le donne? avranno più spazio e rilievo?

Da osservatore dei fenomeni della società odierna son portato ad essere molto pessimista, io credo che una società davvero giusta, equa e corretta nei confronti del genere femminile sia ancora là da venire, la vedo molto lontana. Conto molto sulle nuove generazioni, spero che loro sappiano far molto meglio di quanto fatto da noi e dai nostri genitori 

8) Dove presenterai il romanzo?

Il mio nuovo romanzo sarà in tutte le librerie dal prossimo 4 giugno (Santelli Edizioni, distribuito da Messaggerie Libri). Le prime presentazioni in programma vi saranno nel prossimo autunno, sempre se il corona virus ce lo permetterà, e sono previste presso la Biblioteca Centrale di Torino, il Senato della Repubblica, qui a Roma, e la sede milanese del Parlamento Europeo.

 

 

Nella foto in alto a destra la copertina del libro "Come pipistrelli nella notte". 

 

Info : https://www.santellieditore.it/book-author/eugenio-cardi/