Teresa Irene Di Liberto, poetessa perugina, ha da poco pubblicato la sua nuova raccolta di poesie dal titolo “Post Poesia - Tra il verso e l’inverso -. Fare poesia di questi tempi non è cosa facile, ma l’autrice rende possibile a qualsiasi lettore, l’avvicinarsi all’arte poetica. Contenuti moderni, spunti presi dal quotidiano, rendono fruibile e veritiere le parole che sottolineano momenti di normalità resi unici e fissati in un foglio bianco, quello che sfugge diventa immobile ed immortale, nella pagine di questo libro. La poetessa di sgancia dal modello tradizionale di poesia, destruttura e ricompone dando forme uniche e sorprendenti.

 La poesia in questo caso ci libera dall’effimero, la comunicazione diventa diretta ed autentica e le emozioni che ne fuoriescono sono sincere e passionali. Un viaggio intimo, introspettivo, dove, tra le pagine il lettore può annotare  i propri pensieri e partecipare attivamente allo svolgersi della narrazione. 

 

 

Intervista : 

II tuo nuovo libro si intitola “Post poesia tra il verso e l’inverso”, ci puoi raccontare come hai raccolto all’interno le varie poesie e quale tema le accomuna? I versi e le poesie sono stati assemblati in modo da condurre il lettore in un percorso intimo, sia attraverso lo scorrerre delle parole del libro che attraverso se stesso.  “Post Poesia” ha un unico denominatore che accompagna chi legge dalla prima pagina all’ultima ed è quello della riflessione. 

Il lettore viene coinvolto in prima persona, trovando ogni tanto delle pagine vuote con delle domande alle quali può rispondere con osservazioni personali…come ti è venuta quest’idea? L’idea è scaturita da un’attenta osservazione dei complessi rapporti umani che caratterizzano questo periodo storico in cui tutti vogliono parlare ed essere ascoltati, ma in pochi ascoltano.  Ho, allora,   ideato  “Post Poesia” con all’interno degli spazi dedicati al lettore dove può annotare le sue emozioni, paure, sconfitte, ma anche le sue vittorie:  “Post Poesia” è il libro che ti ascolta. 

Che cosa è la poesia per te e quando hai scritto la tua prima poesia? Avrò avuto circa sette anni quando ho scritto la prima poesia, dedicata a un pavone, partecipai a un concorso scolastico e mi aggiudicai una enciclopedia. Poesia è non solo bellezza espressa attraverso le parole, ma anche, e soprattutto, versi che stimolano la nostra parte critica, punzecchiandola, affinché ci faccia scoprire il bello che ci circonda, ma anche prendere coscienza, o maggiore coscienza, delle brutture che, molte volte, fa più comodo non vedere.  La poesia rimane, comunque e sempre, al di sopra di ogni discordia e mette a nudo la nostre parti nascoste.

In tempi di intelligenza artificiale e meta verso come si fa fare poesia? L’intelligenza artificiale, come tutto ciò che è nuovo, lascia aperti vari interrogativi a cui sapremo rispondere tra qualche anno. Per quanto riguarda la scrittura, sono dell’idea che l’intelligenza artificiale può assemblare, sotto comando, informazioni o frasi più o meno ben costruite, ma le mancherà sempre la capacità di emozionarsi e, quindi, di  emozionare,  lì risiede la differenza principale che non potrà mai colmare. 

Dove prendi spunto per scrivere ? Prendo spunto sia dal quotidiano che dall’eccezionale. Dall’alba al tramonto, a notte inoltrata è tutta un’osservazione della natura, dei dialoghi per strada, delle notizie provenienti dall’altra parte del mondo, degli abbracci, delle lacrime e delle risate che immagazzino sotto forma di pensiero e poi evolvono come riflessione, prendendo alla fine forma nero su bianco. 

 Quali sono i tuoi scrittori e scrittrici di riferimento ? Grazia Deledda, prima donna italiana a vincere il Nobel, per la sua capacità di raccontare la fragilità umana, Emily Dickinson per il linguaggio poetico semplice, ma allo stesso tempo brillante, e Walt Whitman, primo scrittorre moderno a utilizzare il verso libero. Whitman misurava i versi in respiri, ed è proprio ciò che cerco di ripetere con le mie poesie: ogni verso un respiro. 

 Hai ricevuto anche dei premi, a quale sei più legata? Ho ricevuto moltissimi premi, sono stati un modo per mettermi in gioco. Tra tutti ricordo il “Premio Modigliani” e la speciale menzione della città di San Mauro Pascoli, terra natia di  Giovanni Pascoli.

Sei stata di recente a Casa Sanremo, ci racconti quest’esperienza?  Essere selezionata da Casa Sanremo è stata una grande soddisfazione. L’intervista mi ha dato la possibilità di far conoscere “Post Poesia” al grande pubblico, anche oltre i confini dell’Italia. Dopo la mia presenza a Casa Sanremo ci sono stati numerosi riscontri che mi hanno dato la conferma di essere sulla strada giusta.

Sei stata anche molte volte giurata e ti sei trovata a giudicare il lavoro di altri, come ti sei trovata a vestire questi panni? Mi piace e mi appassiona leggere gli scritti di chi partecipa ai vari concorsi. Alcune volte si possono scoprire dei veri e propri talenti. 

Come proseguirà la promozione del libro e hai altri progetti già in mente? Sarò sicuramente presente alle fiere di settore più importanti e sto già organizzando varie presentazioni e interviste su emittenti nazionali italiane. Ho alcuni progetti in cantiere e a breve una gran bella notizia, ma di questo, magari, ne parlerò nella prossima intervista, intanto incrocio le dita.

 

 

Post poesia 

Tra il verso e l’inverso

DI LIBERTO TERESA IRENE

https://www.hoepli.it/libro/post-poesia-tra-il-verso-e-l-inverso-ediz-integrale/9788833876085.html