Verrà presentato martedì 3 maggio, alle ore 17:30, in Palazzo Firenze, sede centrale della Società Dante Alighieri a Roma il libro di Melanie FrancescaIl Maestro”, pubblicato dalle edizioni Cairo nella collana Quante Storie.
Nelle librerie italiane già da qualche giorno, il libro è “pieno di verità che in questo difficile momento tra guerra e post lockdown, grandi rivoluzioni e instabilità economico-sociale, tutti dovremmo leggere”.


Dall’osservatorio privilegiato di Abu Dhabi e Dubai, tra una corsa in barca e castelli di sabbia durante il lockdown, Anna osserva il nuovo assetto mondiale dove la differenza tra vita reale e virtuale si annulla e gli uomini si trasformano in esseri “internettiani”. La rete anestetizza la capacità di provare emozioni vere, allontanandoci l’uno dall’altro e anche dal proprio corpo, mentre la mente corre sedotta dal gioco frenetico del bombardamento digitale, di fronte al quale la concretezza della quotidianità risulta lenta e insoddisfacente.
L’unico antidoto a tutto questo sembrano essere gli insegnamenti di un Maestro, figura enigmatica e potente che guida al risveglio interiore attraverso insegnamenti antichi provenienti da un mondo lontano. Vivere nel presente, esercitarsi a non coltivare desideri inutili, conoscere e amare sé stessi per essere a propria volta amati; combattere le ossessioni schiavizzanti dei social, dell’ultimo prodotto tecnologico o della fidanzata sempre più giovane e bella. Perché solo l’incontro con gli altri, la ricerca spirituale, il ritorno al vecchio mondo fisico in difesa dell’ambiente, sono le tappe di un processo di guarigione personale che è la vera rivoluzione da cui ognuno dovrebbe partire per salvare il pianeta.
Quella di Melanie Francesca è la divertente narrazione della rutilante giostra dubaiana tra il jet set internazionale e una patinata vita familiare con le problematiche del matrimonio interculturale, del ruolo di madre e moglie da copertina e dell’intramontabile paradossale velleità di paladina dei diritti sociali; ma pure un’accorata riflessione sulla libertà che non può essere strappata con la forza. Come succede ora, in un mondo malato, dove i governi comandati da uomini dominati dal proprio ego carico di cupidigia tengono in scacco le masse derelitte dell’umanità.
La lettura risulta piacevole e divertente. La materia trattata, se pur impegnativa, si affida a una scrittura chiara e scorrevole attraverso l'elemento autobiografico del Diario, e diviene appassionante grazie alle doti di grande sensibilità e pacatezza di comunicazione rivelate dall'autrice.
Alla Dubai avveniristica e irriverente del passato, dove Anna è sempre stata intrappolata nel suo ruolo di bellissima moglie da esibire e di madre perfetta, si contrappone un presente incerto tra pandemia, lockdown e conflitti. E i ricordi di scenari da mille e una notte, di una vita annegata nel lusso, si mescolano a sua volta a un passato ancor più remoto.
Attraverso lo sguardo saggio di un maestro spirituale, Anna riflette sul senso della vita e sulla presenza dell'uomo su questo pianeta. Anche nelle difficoltà più estreme e nella povertà più nera le chiavi del successo e del benessere sono a portata di tutti: basta saperle usare. Dopo un percorso sofferto di risveglio interiore, Anna scopre il segreto delle coincidenze e la necessità del dolore, come affrontare persone spinose e l'apparente caos delle nostre esperienze. Un manuale di sopravvivenza alla turbolenta crisi dei nostri giorni e alle più piccole ma non meno importanti crisi interiori che costellano la nostra esistenza.
In fondo la pandemia ha insegnato al mondo che quello che può sembrare il tuo nemico può essere, in realtà, il tuo prezioso alleato.
Melanie Francesca è giornalista di costume, scrittrice, artista e personaggio televisivo. Ha pubblicato tredici libri che spaziano dal romanzo alla poesia e hanno avuto madrine di eccezione come Nanda Pivano e Barbara Alberti. Come artista diplomata all’Accademia di Belle Arti a Venezia, Melanie Francesca ha esposto a Parigi, Milano, Mosca e in Medio Oriente. Con l’opera The Box ha partecipato ad Art Dubai nel 2016 sotto il patrocinio del ministro della Cultura degli Emirati Arabi e successivamente nella galleria Cap Contemporary Art Platform. Vive tra Dubai e Lugano.