BIODIVERSITÀ A RISCHIO: 3MILA SPECIE ALIENE MINACCIANO GLI ECOSISTEMI
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- Redazione
Sono oltre 3.000 le specie aliene che minacciano gli ecosistemi italiani, con un costo per l'economia nazionale stimato superiore al miliardo di euro. Un dato allarmante che rende ancora più urgente l'azione per contrastare l'invasione di queste specie e gli effetti del cambiamento climatico sugli ambienti di transizione, come lagune e zone costiere. Se ne è parlato venerdì 28 giugno presso l’Auditorium di Santa Lucia dell’Università di Ferrara, nel corso del workshop nazionale "Biodiversità, specie aliene e cambiamento climatico negli ambienti di transizione", organizzato dal Tecnopolo di Ferrara, dal Laboratorio Terra & Acqua Tech e dalla Società Scientifica LaguNet.
"Le lagune – spiega la Professoressa Cristina Munari del Dipartimento di Scienze Chimiche, Farmaceutiche ed Agrarie di Unife e membro del Comitato Direttivo di LaguNet – sono sistemi complessi che forniscono importanti servizi ecosistemici, protezione del litorale, habitat e cibo per animali migratori e residenti. Esse ospitano habitat di tipo prioritario ai sensi della Direttiva Europea 92/43/CEE (Habitat). Sono ambienti estremamente produttivi ma sottoposti a forti pressioni dovute sia alle attività antropiche (turismo, pesca, acquacoltura, sviluppo urbano, ecc.), sia al cambiamento climatico. A ciò si aggiunge la crescente invasione di specie aliene, come il granchio blu, che rappresenta una delle minacce più eclatanti. La diffusione di queste specie aliene è spesso favorita dal cambiamento climatico. Comprendere i fattori che influenzano la loro invasione, e studiarne ecologia e biologia nei nuovi habitat, è fondamentale per controllarne l'espansione e, ove possibile, trasformare questa minaccia in un'opportunità economica." L'invasione di specie aliene ha un impatto significativo non solo sull'ambiente, ma anche sull'economia. Secondo il Professor Michele Mistri, del Dipartimento di Scienze Chimiche, Farmaceutiche ed Agrarie di Unife e membro del Comitato Scientifico del Tecnopolo Terra&AquaTech di Ferrara, "i costi economici causati dalle specie aliene in Italia sono superiori al miliardo di euro, in quanto si va dai costi di gestione, alla perdita delle produzioni, fino addirittura a danni alle infrastrutture”. “L’Italia, per la sua posizione di crocevia al centro del Mediterraneo, è uno dei Paesi più invasi in Europa con oltre 3.000 specie aliene stimate”, aggiunge il Prof. Mistri. “Dalla cimice asiatica al batterio della Xylella, dal cinipide galligeno che ha fatto strage di castagni, al punteruolo rosso che ha decimato le palme, sono sempre di più gli alieni che hanno un peso notevolissimo su settori economici trainanti del Paese. In laguna la musica non cambia: dal granchio blu che attualmente devasta gli allevamenti di vongole, alla noce di mare (l’acqua dura, come la chiamano i pescatori) che ha ridotto il reclutamento delle vongoline nelle nursery naturali, fino alla Musculista, che fino a pochi anni fa tappezzava coi suoi feltri i fondali delle lagune impedendo alle vongole di respirare. I tassi di invasione non stanno rallentando e ci si aspetta, quindi, che gli impatti economici associati siano destinati a crescere.”