Spingere al limite i confini di ciò che si può imparare dai dati raccolti da Euclid, il nuovo telescopio spaziale dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA). È la sfida lanciata da ELSA, nuovo progetto di ricerca Horizon Europe che utilizzerà l'intelligenza artificiale per rivelare i dettagli nascosti delle galassie più deboli e rare. Lanciato in orbita nel luglio del 2023 e attivo ufficialmente dai primi mesi di quest’anno, Euclid sta indagando l'Universo alla ricerca della materia oscura: una missione il cui obiettivo primario è mappare più di un terzo del cielo.

Nel corso dei prossimi sei anni osserverà miliardi di galassie attraverso dieci miliardi di anni di storia del cosmo. Il suo gigantesco archivio di immagini e spettri sarà una miniera d'oro per studiare la formazione e l’evoluzione delle galassie nel corso della storia dell'Universo. Ma i filoni auriferi più ricchi sono anche i più difficili da sfruttare e gli strumenti sviluppati per gli obiettivi scientifici primari della missione non sono sufficienti per mettere a profitto la ricca eredità che i dati di Euclid offrono alla comunità astronomica. È qui che entra in gioco ELSA: “Euclid Legacy Science Advanced analysis tools”. Il progetto è stato concepito da un team di astronomi provenienti da quattro paesi europei con l'idea di utilizzare l'intelligenza artificiale per estrarre le preziose informazioni nascoste tra la mole di dati prodotti da Euclid. Per farlo, gli scienziati si baseranno sul cluster di calcolo ad alte prestazioni presso l'Open Physics Hub dell'Università di Bologna, grazie al nuovo hardware informatico acquisito per l’occasione da ELSA. Finanziato da Horizon Europe, il progetto ELSA - Euclid Legacy Science Advanced analysis tools è coordinato dall’Università di Bologna e coinvolge INAF - Istituto Nazionale di Astrofisica, The Open University (Regno Unito), University of Bristol (Regno Unito), CEA (Francia), Univeridade do Porto (Portogallo).