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Dal 9 al 23 agosto la nave oceanografica del Consiglio nazionale delle ricerche “Gaia Blu” è impegnata in una nuova missione: esplorare la relazione tra geodiversità e biodiversità marina, e studiare morfologia, tettonica e magmatismo del Mar Tirreno per ricostruirne la “storia geologica”. Sono questi gli obiettivi della campagna “Ifigenia”, condotta dal Cnr con l’Istituto di scienze marine (Cnr-Ismar) e l’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria (Cnr-Igag) in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), Proambiente, Atlantic Technological University (ATU, Irlanda) e la Sapienza Università di Roma.
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Un gruppo internazionale di ricerca guidato dall’Istituto per la scienza e tecnologia dei plasmi del Consiglio nazionale delle ricerche di Milano (Cnr-Istp) fornisce un importante contributo nel risolvere una delle più grandi “sfide” legate all’utilizzo dell’energia nucleare: misurare la potenza raggiunta nei nuovi reattori a fusione basati sulla reazione deuterio-trizio. Attualmente, l’unica tecnica di misura diretta della potenza di fusione utilizzata nei reattori a confinamento magnetico è quella di “contare” il numero di neutroni liberi generati dalla fusione dei due isotopi dell’idrogeno - il deuterio e il trizio - maggiormente utilizzati quale combustibile della reazione. Quando questi reagenti si fondono,
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In Europa c’erano i pre-neandertaliani, l’emisfero settentrionale della Terra aveva meno ghiaccio di oggi e il livello del mare era circa 10 metri più alto. Siamo nel paleolitico inferiore, 400mila anni fa, un periodo chiamato MIS 11c, il più caldo del nostro pianeta negli ultimi milioni di anni. Secondo uno studio appena pubblicato sulla rivista Nature Communications, a cui ha partecipato la professoressa Elisabetta Starnini dell’Università di Pisa, la causa di questa eccezionale fase climatica del nostro pianeta sarebbe da rintracciare nel riscaldamento dei mari (a sua volta dovuta a un complesso intreccio di fattori).
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Futura, l’imbarcazione a propulsione sostenibile (idrogeno, fuel cell, batterie, pannelli solari e motore elettrico) realizzata dal progetto UniBoAT dell’Università di Bologna, sarà tra i protagonisti della Monaco Energy Boat Challenge 2024, la competizione internazionale con focus su innovazione ed ecosostenibilità che si terrà fino al 6 luglio. UniBoAT – a cui partecipano studenti, docenti e ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Alma Mater – ha già dimostrato il suo valore vincendo la Monaco Energy Boat Challenge per tre anni consecutivi, nel 2021, 2022 e 2023, nella categoria “Energy Class”: successi che non solo attestano l'eccellenza delle soluzioni tecnologiche sviluppate, ma evidenziano anche l'impegno del team nel perseguire l'innovazione sostenibile.
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Non è un segreto che il clima del pianeta stia cambiando anche per il fatto che in atmosfera la concentrazione dei gas a effetto serra è aumentata: in particolare, l’anidride carbonica è passata da 330 ppm (parti per milione) negli anni ‘70 a 420 ppm nel 2024, con conseguenze disastrose sul clima – riscaldamento della temperatura media dell’aria di 1,5-2 °C, ancora in crescita, fusione delle calotte polari, deregolamento del clima in generale –.
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Una nuova ricerca pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica eLife ha testato con successo una procedura di neurostimolazione per disinnescare le reazioni corporee di allarme associate alla memoria traumatica. La sperimentazione è stata condotta dal ricercatore Eugenio Manassero insieme al team di ricerca coordinato dal Prof. Benedetto Sacchetti del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Torino e dalla Prof.ssa Raffaella Ricci del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino.
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Sono oltre 3.000 le specie aliene che minacciano gli ecosistemi italiani, con un costo per l'economia nazionale stimato superiore al miliardo di euro. Un dato allarmante che rende ancora più urgente l'azione per contrastare l'invasione di queste specie e gli effetti del cambiamento climatico sugli ambienti di transizione, come lagune e zone costiere. Se ne è parlato venerdì 28 giugno presso l’Auditorium di Santa Lucia dell’Università di Ferrara, nel corso del workshop nazionale "Biodiversità, specie aliene e cambiamento climatico negli ambienti di transizione", organizzato dal Tecnopolo di Ferrara, dal Laboratorio Terra & Acqua Tech e dalla Società Scientifica LaguNet.
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È considerato il modello italiano del bando europeo Erc (European Research Council) che sostiene progetti di ricerca all’avanguardia. Il Fondo italiano per la scienza (Fis) è stato lanciato per la prima volta nel 2021. Dei circa duemila progetti 47 sono stati giudicati meritevoli del conferimento. Tra questi, due afferiscono a docenti dell’Università di Trento, che potranno così dare concretezza alle loro proposte scientifiche grazie ai quasi 2,5 milioni di euro erogati dal Ministero.
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l FishLab dell’Università di Pisa ha condotto uno studio sulla presenza di microplastiche nelle telline (specie Donax trunculus) sulle coste toscane da cui non emergono rischi legati al consumo di questo alimento. La ricerca è stata realizzata in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana, l’Università degli Studi di Messina e l’Istituto per i Processi Chimico-Fisici (IPCF) del Cnr di Messina. I ricercatori hanno esaminato cinque siti lungo la costa toscana, da Viareggio a Tirrenia, da febbraio a dicembre 2021. Nei campioni analizzati, sono stati trovati 85 frammenti riconducibili a microplastiche.