Uno dei borghi più piccoli della Basilicata sorge sui colli della valle del Sauro, tra la costa jonica, Laurenzana e Potenza: è Cirigliano, noto per la pietra arenaria utilizzata per pavimentazioni, rivestimenti e restauri che viene ancora oggi estratta dalle cave intorno al paese. L'area è stata abitata da tempi lontanissimi e il nome di Cirigliano deriva probabilmente da Cerellius, un centurione romano che al termine del suo servizio nelle legioni si stabilì sui colli circostanti.

Il primo documento a menzionare il paese, invece, è una bolla della diocesi di Tricarico emessa nel 1060. Cinto da torri e mura, Cirigliano nel corso dei secoli è appartenuto a diversi signori e attualmente fa parte della provincia di Matera. A conferma del suo lungo passato, nel centro storico sorge l'imponente castello cinquecentesco con la sua suggestiva torre ovale. Proprio da castello vale la pena iniziare la visita del paese, acquistato nel 1595 dalla famiglia Coppola e passato nel Settecento ai baroni Formica che ne conservano ancora oggi la proprietà, continuando successivamente per le "strette" (vicoli) del borgo. Nella cappella dell'Addolorata è conservata una Pietà del XVII secolo, mentre quadri e affreschi di buon livello si trovano anche nella Chiesa Madre dedicata all'Assunta, eretta nel XVI secolo ma quasi del tutto rifatta all'inizio dell'Ottocento. Il più imponente dei palazzi è il Palazzo Fanelli, che ospita la canonica e una casa di riposo per anziani. Da vedere anche la cappella di Santa Lucia e la piazza centrale del paese, entrambe in pietra di Cirigliano. Fuori dal borgo si trova la chiesetta della Madonna della Grotta, scavata in un enorme masso, che secondo la tradizione è opera del brigante pentito Donato Grosso. Infine, vi sono nel territorio del comune i resti di tre mulini ad acqua: mulino Santa Maria Vignola, costruito nel 1848 dai Formica; mulino Don Carmine; e mulino di Rupicelli, riservato solo agli abitanti dell'omonima contrada. Per quanto riguarda i sapori tipici, sono ottimi formaggi ovini e caprini, salumi e il famoso olio di Majatica, oltre a piatti come le tagliatelle con la mollica, i cavatelli con il sugo di "pezzente" (una saporita tipologia di salsiccia), la pasta fatta in casa nota come "letratte" e la cosiddetta zuppa "ciauledda". Menzione speciale per la rafanata (frittelle di rafano e formaggio), immancabile a Carnevale. Quest'ultimo, intitolato "Le quattro stagioni e i dodici mesi dell'anno", è l'appuntamento più atteso dagli abitanti del borgo, con originali maschere tradizionali indossate per l'occasione, la maggior parte delle quali che si richiama a una delle quattro stagioni. Altri eventi importanti sono la Festa del patrono San Giacomo (25 luglio) e la Festa della Madonna della Grotta (ultima domenica di maggio e 15 agosto). Più recente è la manifestazione "Torre d'argento", nella quale viene attribuito il premio omonimo ad un personaggio lucano distintosi oltre i confini regionali nei vari campi della vita sociale. Al termine della visita, non resta che perdersi nel territorio montano circostante, ricco di boschi di alto fusto e di sorgenti, magari seguendo il "Cammino delle ginestre" che attraversa anche i comuni di Aliano, Accettura e Stigliano.

COME ARRIVARE: Gli aeroporti di riferimento sono quelli di Napoli, Taranto e Bari, mentre la stazione ferroviaria è quella di Potenza (41 km), dalla quale si prosegue in bus. In automobile da Roma: prendere A24, seguire A1/E45, A30 e A2/E45 in direzione di SS 598 di Fondo Valle d'Agri ad Atena lucana, uscire ad Atena L., continuare su SS 598 di Fondo Valle d'Agri fino a Cirigliano.

ALTRI LUOGHI DA VISITARE: Tra i borghi vicini sono da vedere Accettura, Pietrapertosa, Castelmezzano e Guardia Perticara. Per chi ama natura e trekking, è da vedere il Parco Gallipoli Cognato.

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