A partire dagli anni 1990 la cultura techno ha profondamente influenzato non solo la musica, ma anche la moda, la grafica e la danza svizzera. Espressione di cambiamenti sociali, la scena techno ha rivendicato per sé sempre nuovi spazi di libertà, contribuendo al mutamento del paesaggio urbano. La mostra TECHNO al Museo nazionale Zurigo illustra questi sviluppi in tutte le loro sfaccettature.

Le origini della techno risalgono alla Detroit degli anni 1980. Ispirati dalla fantascienza e dai suoni elettronici prodotti da drum machine e da sintetizzatori, alcuni musicisti afroamericani come Juan Atkins sviluppano un nuovo sound caratterizzato da forte ritmicità. Attraverso l’Inghilterra e la Germania, la techno trova la sua via in Svizzera, dove conosce una repentina diffusione. In club, edifici industriali dismessi o all’aperto sorgono nuovi luoghi dove ballare collettivamente.

Pietra miliare della cultura techno svizzera è la prima Street Parade svoltasi a Zurigo nel 1992 ed ispirata alla Love Parade di Berlino. La Street Parade, che è oggi il più grande techno-party al mondo, contribuisce a fare della cultura techno una tradizione vivente della Svizzera.

La techno vive dell’apporto reciproco di diverse discipline creative. Il sampling(campionatura) e il collage caratterizzano non solo la musica, ma anche la grafica e la moda. I designer svizzeri e le designer svizzere esercitano, con innovativi caratteri tipografici, un’influenza profonda sulla identità visiva della techno. Nell’abbigliamento, i confini tra subcultura e alta moda sono fluidi: non sorprende, così, riconoscere elementi della cultura techno sulle passerelle internazionali. La techno lascia il segno anche in termini di tolleranza e di diversità: definisce spazio di libertà, cementa comunità e sperimenta in ambito culturale.
 
 
 

Il cammino della techno non è però sempre privo di ostacoli. Restrittive leggi di ristorazione tutelano a lungo la quiete notturna e prevengono l’abuso di alcool. Fino alla metà degli anni 1990, queste leggi rendono difficile allestire eventi e fondare nuovi club. La scena reagisce organizzando feste in luoghi improvvisati e senza autorizzazione o occupando spazi illegalmente. Con la crescita fulminante e l’euforia del movimento techno emergono altri aspetti negativi: spesso la musica viene percepita come molesta e si moltiplicano denunce per disturbo della quiete pubblica. Alla vita notturna appartengono anche la perdita di controllo e la ricerca di ’estasi, così che non mancano i problemi legati al consumo di droga. Offerte di prevenzione innovative come il drug checking vi cercano di porre un argine.

La mostra, concepita in collaborazione con alcuni protagonisti e alcune protagoniste della techno svizzera, propone una panoramica ricca di sfaccettature su una scena che ha esercitato un grande influsso sul piano culturale e sociopolitico e che ha coinciso con l’emergere di un movimento giovanile. Un negozio di dischi appositamente allestito, istallazioni video e audio che danno voce a chi ha direttamente vissuto gli eventi nonché numerosi oggetti per la prima volta esposti in un contesto museale fanno rivivere, anche a chi non è mai stato a contatto con il fenomeno, l’evoluzione della cultura della quale la scena techno è l’espressione e il cambiamento sociale che l’accompagna.

Oltre a offerte didattiche per le scuole, la mostra propone un vasto programma di accompagnamento con occasioni di incontro dentro e fuori il museo, tavole rotonde ed eventi nonché tre giornate di festa e di danza nella corte interna del museo.