Si intitola “L’etica è donna” il nuovo libro, dal taglio divulgativo, di Nicoletta Iacobacci, esperta di etica e tecnologie emergenti, con particolare attenzione agli effetti del progresso tecnologico sulla coscienza collettiva. La pubblicazione del volume, in libreria dal 4 novembre scorso, è curata da Edizioni Mondo Nuovo di Pescara.


L’etica è donna muove dalla consapevolezza di quanta poca voce abbiano le donne nella creazione di tecnologie emergenti: una lacuna significativa, soprattutto in un periodo storico in cui le intelligenze artificiali e il progresso scientifico e tecnologico, inarrestabile anche in campo bioetico, rendono indispensabile uno sguardo più inclusivo ed empatico. È necessario dunque un “reboot” culturale che fondi insieme le parti migliori di uomini e donne al fine di creare una società più consapevole, guidata da un'etica senza genere, un’etica anche al femminile, capace di affrontare con intuizione, buon senso, empatia, accoglienza, sensibilità e collaborazione le nuove sfide poste dalle tecnologie emergenti. L’autrice affronta i concetti storici di patriarcato e matriarcato, il problema dell’ectogenesi, il concetto di identità di genere e la generazione degli zoomers, il transumanesimo e la posizione della Chiesa al riguardo. Iacobacci esamina anche il tema dell’intelligenza artificiale e il perché essa sia piena di pregiudizi verso le donne, chiedendo ad un sistema di Open AI di commentare i capitoli del libro per cercare di dimostrare quanto i sistemi che utilizziamo nel nostro quotidiano siano di parte.
Infine, dando voce a filosofi, artisti, scienziati, intellettuali, imprenditori e colleghi che hanno intrapreso il suo stesso viaggio, azzarda ad indicare una nuova (o antica?) condotta morale applicata alle tecnologie esponenziali.
Nicoletta Iacobacci, PhD, si occupa di etica e tecnologie emergenti. È professore alla Webster University di Ginevra e alla Jinan University di Guangzhou (Cina) e membro del Comitato Esecutivo dell’organizzazione non-profit “Women’s Brain Project”, che mira a sostenere la medicina di genere. È stata producer/reporter per la RAI e per il TG2 dagli USA e ha gestito il laboratorio digitale di RAI Corporation, realizzando alla fine del 1993 il primo sito ufficiale della RAI. Tornata in Europa, sempre per la RAI ha gestito il laboratorio di TV interattiva e nel 2006 si è trasferita in Svizzera per lavorare all’European Broadcasting Union (EBU), l’organizzazione mondiale delle radiotelevisioni di servizio pubblico (PSM). È stata Head of Future Media and Strategy alla European Broadcasting Union, ambassador della Singularity University in Svizzera, ha curato numerosi eventi TEDx e ha creato la struttura etica di Hyperloop Transportation Technology.