TURISMO DELLE RADICI: “LABORATORI” CIVICI IN LIGURIA
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- Redazione
“Come si chiama il turismo delle radici al contrario? Forse Laboratorio del ricordo. Perché da una parte il turismo delle radici è rivolto a coloro che vivono molto lontano dall'entroterra del Tigullio e hanno come obiettivo ritrovare i propri avi e magari qualche parente lontano, dall'altro stimolare la comunità locale del passato è un modo per incentivare la ricerca di storie, oggetti e testimonianze di un'epoca che oggi rappresenta una risorsa turistica per il territorio.
Ecco quindi i laboratori del ricordo a cui hanno pensato i Comuni di Ne, Cogorno e Borzonasca”: momenti in cui i cittadini potranno portare le loro testimonianze orali o scritte, ma anche fotografie e cimeli vari previsti a Cogorno il prossimo 12 agosto ed a Borzonasca l'8 ottobre ed il 12 novembre. Chi vive in questi territori - scrive Il Secolo XIX - “inizia a pensare a possibili testimonianze di migrazioni, soprattutto tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. Ci sono storie legate ai propri avi, ma anche documenti che, chissà per quale motivo, possono essere rimasti in qualche abitazione che nel corso dei decenni ha avuto diversi proprietari”. In occasione del 2024, anno dedicato al turismo delle origini, Martina Migliazzi, referente locale di Italea Liguria spiega: “Lo scopo di chi viene in Italia a cercare le proprie radici è fare in modo che la visita possa essere più soddisfacente possibile. Si parte dalla scoperta dei luoghi da cui partirono gli antenati, ma si va anche a caccia di storie e pure parenti lontani”.