RELATIVITÀ: RECORD DI “GINGERINO” NEI LABORATORI DEL GRAN SASSO
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GINGERino, il giroscopio laser ad anello (RLG, Ring Laser Gyroscope), installato sotto 1.400 metri di roccia all’interno dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, ha segnato un nuovo record, dimostrando che la sua sensibilità è almeno un ordine di grandezza migliore di quanto previsto dai modelli di funzionamento di questi precisissimi strumenti. Il risultato, pubblicato su Physical Reviews Letters, è determinante perché non solo segna una sensibilità limite per i giroscopi laser ad anello, ma fornisce anche la prova della validità del loro funzionamento per diverse applicazioni, da misure di precisione di fisica fondamentale e relatività generale, alla geofisica e geodesia.
“L’analisi dei dati di GINGERino da alcuni anni dava indicazione che la sensibilità era maggiore di quella prevista dai modelli teorici elaborati per questi oggetti, sostanzialmente basati sulle proprietà delle cavità ottiche, passive non attive. Abbiamo quindi fatto uno sforzo ulteriore, riuscendo a misurare direttamente, con un approccio originale, il limite superiore di GINGERino” spiega Angela Di Virgilio dell’INFN, responsabile internazionale della Collaborazione GINGER. “Abbiamo installato un secondo fotodiodo di rivelazione, appena ci siamo resi conto che ci avrebbe permesso di fare la misura, e dimostrare così come la realtà ancora una volta ponga interrogativi importanti alla teoria”, aggiunge Enrico Maccioni, dell’Università di Pisa e associato all’INFN, coordinatore tecnico di GINGER esperimento (di cui GINGERino è il prototipo”, in costruzione nei Laboratori grazie ad una collaborazione INFN e INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) parte del laboratorio sotterraneo geofisico UGGS (Underground Geophysics at Gran Sasso). “La presenza di meccanismi di correlazione di fase, anche molto piccoli, - spiega Alberto Porzio dell’Università di Cassino e associato all’INFN, e membro della collaborazione GINGER - suggerisce che debbano essere considerate dinamiche più complesse, in un modello ottico-quantistico esteso”.