Rosa Bazzi ed Olindo Romano restano in carcere
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- Redazione
I giudici della Corte d'appello di Brescia il 10 luglio hanno dichiarato inammissibili le richieste di revisione della sentenza sulla strage di Erba presentate dai Olindo Romano e Rosa Bazzi e dal sostituto pg di Milano Bruno Tarfusser. Quindi non ci sarà nessun nuovo processo per Romano e Bazzi che erano stati condannati all’ergastolo in via definitiva per la strage dell’11 dicembre 2006 che causò 4 morti, tra cui un bambino di due anni.
“La giustizia ha perso la cultura del dubbio. Questa non è quella che ho servito per 40 anni; è la giustizia del potere giudiziario che ha prevalso sugli atti”. Lo ha detto il sostituto procuratore di Milano Cuno Tarfusser parlando con Affaritaliani.it della decisione di dichiarare inammissibile l'istanza di revisione del processo di Erba. “Che Olindo e Rosa non c’entrino nulla io ne sono sicuro, ma non è neppure questo il punto. Nessuno ha le certezze, ma che i dubbi fossero grandi è evidente, così come nessuno ha capito cosa vuol dire ‘al di là di ogni ragionevole dubbio’. Al contrario, con questa dichiarazione rimane intatto il dubbio, sia in un senso sia nell’altro, e continueranno ad esserci sempre colpevolisti e innocentisti. Mi domando cosa costasse riaprire il processo, per eliminare queste domande”. “I giudici hanno dichiarato l’inammissibilità, ma cavarsela con questa dicitura è la cosa più bassa che si potesse fare. Anche perché avevano già dichiarato l’istanza ammissibile qualche mese fa, quindi hanno fatto un passo indietro. E questo, giuridicamente, sarà oggetto di discussione. Non so cosa possa essere successo internamente, e forse non lo voglio neppure sapere, ma sono contento di andarmene da questa amministrazione allo sbando, da questo sistema marcio” ha concluso Tarfusser. “Bastava leggere gli atti per evitare una brutta figura: il rigetto della richiesta di revisione per la strage di Erba, era scritto a pagina 1 di qualsiasi testo di procedura penale. Personalmente dopo aver detto come la pensavo sulla condanna di Olindo e Rosa, non ho più partecipato al circo mediatico messo su dagli innocentisti in TV della prima e dell'ultima ora. Un plauso va tributato per le doti di equilibrio dei magistrati di Brescia che hanno preso il tempo giusto e necessario, sopportando inutili pressioni, per mettere così la parola fine ad una delle stragi più efferate avvenute in Italia negli ultimi decenni”. dichiara invece il deputato della Lega, ed ex magistrato, Simonetta Matone.