Si dice che tutto sia politica; anche il cibo, quindi? La risposta è sì, come conferma un recente curioso sondaggio condotto da Uber Eats che rivela quali sono i cibi che oggi gli italiani associano agli schieramenti politici tradizionali. E non solo. Insomma, se vi siete mai chiesti se una pizza o un’insalata siano di destra o di sinistra, siete nel posto giusto per saperne di più. Entriamo nel dettaglio del partitismo culinario. La dieta ipocalorica è vista, dai rispondenti al sondaggio, come affine alla destra, la gauche nostrana è invece fruttariana, mentre il centro non disdegnerebbe una bella e salutare dieta vegana.

La pizza margherita? Se votasse probabilmente metterebbe una X sui simboli di Salvini, Meloni e Berlusconi, così come pure gli spaghetti (giustamente sovranisti direbbe qualcuno) e gli hamburger (con quello spirito atlantista che non guasta mai). Il cibo etnico è di sinistra, ça va sans dire, ma pure un bel piatto di pasta così come il panino gourmet, che fa tanto Festa de l’Unità ma con una camicia bianca e un bicchiere di Chardonnay, con buona pace del Lambrusco; troppo comizio alla Peppone. Al centro pizza, spaghetti (bipartisan in questo caso) e una bella bistecca, magari una gustosa fiorentina; perché no, zona stazione Leopolda. Nessun riferimento, intendiamoci (occhiolino ammiccante). L’indagine si è poi sbizzarrita, chiedendo agli utenti dove pensano che preferiscano mangiare i politici nostrani. Quelli di destra o al fast food o al ristorante, almeno secondo il sondaggio, quelli di sinistra fanno l’ordine sullo smartphone o, al più, si dilettano a cucinare e mentre quelli di centro prediligono il delivery o, in alternativa, un bel picnic open air. E giusto perché la fantasia spazia in modi e mondi davvero inimmaginabili, gli intervistati hanno anche abbinato gli schieramenti della scena politica italiana ai tipi di cottura. A destra, nell’ordine: bagnomaria, padella e vapore. A sinistra meglio una bella cottura al forno, seguita da una frittura e per concludere in padella. Proprio la padella, invece, è stata indicata come il tipo di cottura di riferimento dei politici di centro, seguita dalla cottura al vapore e dall’utilizzo del microonde. Non è stata proposta la cottura alla brace; forse perché si parlava di eletti e non di elettorato. Vabbè, visto il tema, non resta che provare a farsi una risata; di gusto, naturalmente.