È successo a tutti di consolarsi con il cibo ed successo a molti di dover controllare le dosi per evitare di compromettere la linea. E allora come è possibile essere felici mangiando senza rischiare di ingrassare? La spiegazione viene dalla biochimica alimentare e dalla combinazione intelligente che può enfatizzare o annullare l’effetto calorico di quello che mangiamo.“Il trucco per poter essere felici anche a tavola deriva dai principi della biochimica alimentare, sui quali si basano le combinazioni e le interazioni degli alimenti che assumiamo.

Non si tratta di una regola uguale per tutti perché ogni alimento agisce in modo diverso per ciascuno di noi. Il cibo genera nel nostro organismo una risposta ormonale – interviene Paolo Bianchini, consulente nutrizionale e nutraceutico, e autore del metodo omonimo - che è la chiave di lettura di ogni processo nutrizionale. Non si tratta di una questione di metabolismo ma bensì di reazioni chimiche che avvengono. I concetti a cui mi riferisco sono di biochimica e non di dietologia”. Ci sono sostanze importarti utili alla sintesi della serotonina, l’ormone che gioca un ruolo fondamentale nella regolazione del tono dell’umore. Ultimamente il più “popolare” è il triptofano, insieme alle vitamine del gruppo B (B12, B6 e B9, cioè l’acido folico), alla vitamina D, ad alcuni minerali (zinco, selenio, ferro, magnesio e cromo) e agli acidi grassi polinsaturi. “Il nostro umore dipende da una complessa rete di segnali biochimici, come per esempio gli ormoni e i neurotrasmettitori, che pur essendo prodotti dall’organismo, trovano i loro precursori in alcuni alimenti. L’aminoacido indispensabile per la sintesi della serotonina – continua Bianchini - è il triptofano ma ha come “difetto” quello di non essere prodotto dal nostro organismo, ed è dunque fondamentale introdurlo attraverso il cibo. La mancanza di questo aminoacido può avere effetti negativi non solo sull’umore, ma anche sulla memoria, sulle capacità cognitive e sulla qualità del sonno”.