Sull’istruzione, il Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) pubblicato dall’Istat evidenzia come nel 2022, il 63% delle persone under 65 anni ha almeno una qualifica o un diploma secondario superiore (+0,3 punti percentuali rispetto al 2021), mentre la media europea si attesta al 79,5%. In Italia, tra le donne il 65,7% ha almeno un titolo secondario superiore, gli uomini si fermano al 60,3%.

Istruzione fa rima anche con nuove tecnologie: nel Bes si evince che nel 2021 poco meno della metà delle persone dai 16 ai 74 anni dimostrano competenze digitali di base. La quota sale al 61,7% tra i giovani di 20-24 anni e decresce rapidamente con l’età, per arrivare al 17,7% tra le persone di 65-74 anni. Un netto miglioramento per i cosiddetti Neet, i giovani che non studiano e non lavorano, con gli under 30 che sono pari al 19%, in calo rispetto al 2020 (23,7%) e al 2021 (23,1%); ma, in questo senso, ha giocato un ruolo tristemente forte la pandemia. In calo i lettori di libri e quotidiani, che si attestano al 35,9% (-0,7 punti percentuali rispetto all’anno precedente); al contrario, lo scorso anno è aumentata la quota degli utenti delle biblioteche, attestata al 10,2%.