Successo per la missione artica della Marina Militare italiana High North 22, condotta con il coordinamento scientifico e logistico dell'Istituto Idrografico della Marina e l’appoggio della nave Alliance. La missione, che è iniziata il 2 luglio, è partita dal porto di Tromsø e si è svolta nel mare delle Isole Svalbard, dello Stretto di Fram e dello Yermak plateau.


High North, giunta alla sesta edizione, si regge su una vasta collaborazione, che coinvolge oltre alla nostra Marina Militare, i principali Centri di ricerca italiani (Cnr, Ogs, Enea e Ingv), il Centro comune di ricerca dell’Ue (Jrc-Ue), il Centro per la ricerca e la sperimentazione marittima Nato (Sto-Cmre) e i ricercatori delle Università di Tromsoe, Sorbona, Siviglia, dell'Aiea e del Norwegian Defence Research Establishment. Quella appena conclusa è la sesta campagna estiva di questo ambizioso programma di studio; nel corso della navigazione il team di ricerca ha mappato circa 3100 km2 di fondale e svolto campionamenti ambientali e osservazioni dei mammiferi marini in aree normalmente coperte dalla banchisa artica che, solo recentemente, durante l'estate (per azione della contrazione e fusione dei ghiacci), sono diventate acque libere.
I dati idrografici raccolti saranno utili non solo alle banche dati scientifiche e alle mappe batimetriche, ma anche alle autorità norvegesi, come contributo alla sicurezza della navigazione.
Durante High North 22 è stato inoltre implementato il progetto Arnacosky (Arctic Navigation with Cosmo Skymed) che, dal 2018, vede l'Istituto Idrografico ed e-GEOS impegnati nello sviluppo di uno strumento a supporto di una navigazione in sicurezza e sostenibile.
High North si conferma come una delle attività di ricerca scientifica di maggiore rilevanza condotte dal nostro Paese nell'area dell'Artico. Quale riconoscimento del suo valore, il programma ha ricevuto nel 2021 il sostegno delle Nazioni Unite, quale azione per l'Ocean Science Decade for Sustainable Development (2021-2030).