Lo aveva detto in conferenza stampa alla vigilia del match Mister Thiago Motta: lo Stoccarda vuole attaccare e tenere il pallone. Il match dell’Allianz Stadium del 22 ottobre comincia proprio così: nei primi 10 minuti sono i tedeschi a gestire il possesso, impostando trame in velocità che inizialmente mettono in difficoltà la difesa bianconera e che non di rado li portano alla conclusione (mai pericolosa, in verità).

La Juve ci mette quindi qualche minuto a prendere misure degli avversari e metri di campo, e quando lo fa la partita si mette sui binari dell’equilibrio. Conceicao a destra aggiunge velocità al motore, Fagioli e Thuram (designato titolare proprio all’ultimo momento, per un fastidio muscolare di Douglas Luiz) impostano in mezzo. Attenzione, però, lo Stoccarda non si è spento: e allora, se è proprio la Juve ad andare vicina al gol con Fagio su punizione al 21’, i tedeschi dall’altra parte continuano a mettere in pratica il loro piano partita, e Perin in più di un’occasione è impegnato in uscite al limite del pericolo (per la porta bianconera), e al 29’ è decisivo nel deviare sul palo una conclusione a colpo sicuro di Demirovic. E’ una partita dura, aspra, in cui si soffre: e si ricomincia a soffrire nel secondo tempo, quando dopo pochi minuti lo Stoccarda passa con una gran botta di Undav, che però – secondo quanto rileva il VAR – si era aggiustato la palla con una mano. Rete annullata. Lo Stoccarda non smette di creare pericoli, e la Juve resta a galla anche grazie a una super serata di Perin, in pochi minuti decisivo su Demirovic e Millot, ma la Juve, grazie anche a forze fresche, ha gamba e si fa vedere pericolosamente in ripartenza sulla tre quarti tedesca. In quello che è il momento forse migliore dei bianconeri, la doccia fredda: il VAR richiama l’arbitro su un contrasto che vede protagonista Danilo: rigore e secondo giallo per il brasiliano. Millot va sul dischetto, ma come si diceva la serata di Mattia è super, e arriva una parata incredibile. Lo Stadium ci crede, la Juve prova anche a spingere, sebbene in dieci, ma nel recupero arriva l’altra doccia fredda, quella vera: El Bilal Tourè fa un gran movimento in verticale al limite che spiazza la difesa bianconera e, solo davanti a Perin, lo trafigge. E’ il gol partita.