Si è svolta a Sarajevo, presso l’edificio della Vijecnica, sede della municipalità cittadina, la seconda Conferenza “A vision becomes reality”, organizzata dall’Ambasciata d’Italia in collaborazione con il competente Ufficio dell’Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo-AICS e dedicata al progetto del Museo di arte contemporanea “Ars Aevi”.  Precipua finalità dell’iniziativa era presentare lo studio di progettazione esecutiva del Museo – snodo fondamentale per la futura cantierizzazione dell’opera – che è stato finanziato dall’AICS e realizzato dalla società di architettura “NonStop” in stretto coordinamento con la Renzo Piano Building Workshop. Al contempo, in occasione dell’incontro è stata lanciato – a cura di UNESCO – un fondo fiduciario multi-donatori allo scopo di favorire la raccolta delle risorse necessarie alla realizzazione dell’edificio museale e alla manutenzione delle opere della collezione.

Come affermato dal rappresentante UNESCO in Bosnia-Erzegovina, Sinisa Sesum, i sostegni finanziari già prospettati dall’Unione Europea, dal Cantone di Sarajevo e da parte italiana, attraverso la stessa AICS, già consentono la copertura di circa il 75% del complessivo fabbisogno. Così si legge in una nota dell’Ambasciata d'Italia a Sarajevo. Disegnato dall’architetto Renzo Piano, nella sua qualità di “Goodwill Ambassador” dell’UNESCO, il progetto del Museo di Arte contemporanea Ars Aevi era stato concepito per ospitare le opere d’arte dell’omonima collezione, donate a Sarajevo durante la guerra da prestigiosi artisti internazionali (tra i quali Michelangelo Pistoletto, Jannis Kounellis, Marina Abramovic, Joseph Kosuth, Maja Bajevic e molti altri) in una suggestiva gara di solidarietà che voleva sostenere la città stretta dall’assedio ed accompagnarne la rinascita civile, etica e culturale. La collezione Ars Aevi - in parte anagramma della parola "Sarajevo" e in latino "arte dell'epoca" – comprende oggi circa 150 opere d’arte, in maggioranza provvisoriamente esposte presso le sale della medesima Vijecnica. Oltre a curare il disegno del Museo, Renzo Piano – in collaborazione con altri partner italiani – aveva finanziato la costruzione di un ponte pedonale sul fiume Miljacka nelle immediate vicinanze dell’area che avrebbe dovuto ospitare la struttura museale. Da quel momento l’iniziativa è rimasta a lungo bloccata a causa del mancato accordo tra le Autorità locali, finalmente maturato nel novembre 2021 grazie al Protocollo d’intesa firmato dall’allora Primo Ministro del Cantone Edin Forto e dalla Sindaca di Sarajevo Benjamina Karic, per la realizzazione dell’impianto museale. La conferenza ha voluto testimoniare una volta di piu’ il definitivo rilancio del progetto, propiziato anche dalla costante azione di stimolo ed impulso svolta dall’Ambasciata italiana verso le Autorità locali e la comunità internazionale. Tra le personalità intervenute alla conferenza – moderata da Senka Ibrisimbegovic, Direttrice dell’ente Ars Aevi e del sistema museale sarajevese – si segnalano la Sindaca di Sarajevo Benjamina Karic, il Primo Ministro del Cantone Nihad Uk, il Sindaco del Comune di Novo Sarajevo, Hasan Tanovic, il Capo del dipartimento cooperazione della Delegazione Europea, Stefano Ellero, il predetto rappresentante UNESCO, e lo storico ideatore della collezione Ars Aevi, Enver Hadziomerspahic. È stata inoltre data lettura di un messaggio di saluto inviato da Emanuela Baglietto a nome dello studio di architettura Renzo Piano Building Workshop (RPBW).