Il Parlamento europeo ha adottato il 10 aprile il patto sulla migrazione e sull’asilo, la riforma che rafforza notevolmente i controlli sugli arrivi alle frontiere dell’Unione Europea e istituisce un sistema di solidarietà tra gli Stati membri nella distribuzione dei rifugiati. Il via libera alla nuova normativa è il risultato di un difficile compromesso su un tema che da anni alimenta tensioni e divisioni tra i Ventisette. Il Parlamento europeo ha votato a favore dei dieci testi che compongono questo “Patto su migrazione e asilo”, durante una sessione plenaria a Bruxelles, brevemente interrotta dalle proteste degli attivisti ostili a questa riforma, che seppure con qualche distinguo ha visto il favore delle tre principali forze politiche europee

(Partito Popolare Europeo, Socialisti e Democratici e Renew Europe) nonché l’opposizione tanto di gran parte dell’estrema destra, che di Verdi, sinistra radicale e una frangia socialista. “Abbiamo scritto una pagina di storia ”, ha esultato la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola in un post su X.  “Ci stiamo lavorando da più di dieci anni. Ma abbiamo mantenuto la parola data. Un equilibrio tra solidarietà e responsabilità. Questa è la via europea”. Da parte sua, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha definito il risultato del voto come un “passo storico indispensabile” che  “limita l’immigrazione irregolare e dà finalmente sollievo ai paesi particolarmente colpiti” . “Grazie per aver avuto il coraggio di scendere a compromessi”, ha dichiarato dopo la votazione la commissaria europea per gli affari interni Ylva Johansson, parlando di un “grande successo” della politica comunitaria, che ha presentato la riforma nel settembre 2020, dopo il fallimento di un precedente tentativo attuato sulla scia della crisi dei rifugiati del 2015-2016. Da parte sua, il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si è detta certa che il patto sulla migrazione e l’asilo farà “una vera differenza” per gli europei e porterà ad avere frontiere più sicure, in quanto “si saprà da chi verranno attraversate” garantendo nel contempo il rispetto dei diritti fondamentali. Per Vdl “il patto raggiunge un equilibrio” permettendo all’Ue di continuare ad adempiere agli obblighi internazionali, ma decidendo comunque chi può accedere nel territorio dell’unione, “escludendo ad esempio i trafficanti”. In ogni caso, ha aggiunto Vdl, “l’UE continuerà a collaborare con i partner globali per affrontare le cause profonde della migrazione. Questo lavoro sta già dando i suoi frutti”.