PERFETTI SCONOSCIUTI: CONTINUA L’ECO DEL SUCCESSO DEL FILM DA GUINNESS
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- Redazione
Sono davvero rimasti in pochi i Paesi esteri che non hanno preso ispirazione per fare un proprio personalissimo remake da una delle pellicole italiane meglio riuscite di questi ultimi anni. La pellicola in questione è il film di Paolo Genovese “Perfetti sconosciuti”. Per quei pochissimi che ancora non l’avessero visto, si tratta di una cena tra amici dove, per gioco, si decide di mettere sul tavolo i propri smartphone, ormai i detentori di tutta la nostra vita, segreti annessi. Ogni messaggio, notifica o chiamata saranno di fatto pubblici durante la cena.
E questo darà il via a una serie di bugie scoperte, di intrighi, di tradimenti, fino a far comprendere la reale natura che si cela dietro la maschera di ognuno dei commensali. Un soggetto particolarmente fortunato, che ha trovato terreno fertile all’estero, basti pensare che Netflix ha lanciato il remake islandese ed entro la fine del 2023 arriverà il “Perfetti sconosciuti” danese. Non è finita qua, poiché esistono pure le versioni spagnola, greca, turca, indiana, messicana, francese, armena, russa, ungherese, tanto per citarne alcuni. Sono 20 in totale i remake del film, che gli hanno fatto guadagnare un posto nel “Guinness dei Primati” come la pellicola con più remake nella storia del cinema. Intendiamoci, non si tratta di mere fotocopie del film che da noi vede protagonisti Edoardo Leo, Alba Rohrwacher, Giuseppe Battiston, Marco Giallini, Kasia Smutniak, Anna Foglietta e Valerio Mastandrea, anche perché ogni realtà estera ha voluto mettere un proprio tocco personale. Insomma, la battuta “E se chiamava il meccanico chi compariva come nome? Marchionne?” difficilmente farebbe ridere in Armenia. Infatti, alcuni temi e messaggi chiave sono stati cambiati per andare incontro alle differenze delle varie culture. Quel che resta sono il pathos e la suspense che, in ogni erede di “Perfetti sconosciuti” si innescano quando arriva un messaggio o una chiamata durante la cena. Un successo davvero senza precedenti quello dell’opera nostrana, che pare possa prosperare ancora. Basti pensare che, dagli States, un remake ancora non è arrivato. Certo, la società di Harvey Weinstein, prima del fallimento, ne aveva acquistato i diritti, ma poi, come in altri casi, non se ne è fatto più nulla. Chissà però che, prima o poi, anche da Hollywood non possa arrivare il rifacimento della cena con cellulari sul tavolo e segreti svelati.