Barbara VIsser con ,Crimine sarà al  Kunsthaus di Zurigo fino al 12 maggio 2024  e porterà il visitatore  alla ricerca  del dada  di Elsa von Freytag-Loringhoven con la sua installazione cinematografica “Alreadymade”.

La mostra parte con l'opera “Fontana”, un orinatoio dichiarato opera d’arte nel 1917, è probabilmente l’opera concettuale più nota del XX secolo. Come i cosiddetti readymade, anche gli oggetti di uso quotidiano possono diventare arte. Quello con «R. L'oggetto firmato Mutt" è stato inviato in forma anonima alla mostra della "Society of Independent Artists" a New York, ma non è stato esposto a causa della sua provocatoria messa in discussione del concetto di arte. Marcel Duchamp (1887–1968) ne rivendicò la paternità quasi due decenni dopo. Circolano però voci secondo cui non è stato lui, bensì la dadaista Elsa von Freytag-Loringhoven (1874–1927) ad aver creato la “Fontana”. L'artista dedica la sua installazione cinematografica “Alreadymade” alla ricerca di questo artista dimenticato. E solleva domande: sulla paternità, sull'originalità e sulla differenza tra realtà e finzione.

 

 

Alreadymade – TRA REALTÀ E FANTASIA

Il film “Alreadymade” (2023), su cui si basa l’installazione site-specific, è un vero e proprio thriller poliziesco che esplora i confini tra il reale e il falso. “Fontana” è il punto di partenza della ricerca di indizi da parte di Visser. L'artista e regista indaga sulle speculazioni che mettono in dubbio la paternità di Duchamp. Nel senso di readymade, utilizza materiale esistente per la produzione. Utilizza filmati trovati e crea le sue immagini in movimento. Vengono utilizzate nuove tecnologie come la motion capture e la modellazione meta-umana. Il risultato non è una documentazione storico-artistica, ma piuttosto la mescolanza di esistente e di nuova creazione serve a riflettere domande fondamentali: cos'è la realtà, cos'è un falso? Chi è l'autore? E cos'è un originale e cos'è una copia?

COSA C'È NELLA LEGGENDA?

Quando “Fountain” fu presentato alla mostra della Society of Independent Artists, l’opera non fu esposta a causa della sua provocatoria messa in discussione del concetto di arte. L'originale ancora oggi manca. Visser indaga sulle speculazioni che mettono in dubbio la paternità di Duchamp. Cita una lettera dell'artista in cui scrive che un amico ha presentato l'opera e ha utilizzato lo pseudonimo maschile “Richard Mutt”. Ma chi, se non Duchamp, potrebbe essere considerato l'autore dell'opera?

ELSA VON FREYTAG-LORINGHOVEN

Il film di Visser mette in luce una delle figure più pittoresche del dadaismo newyorkese: Von Freytag, che conobbe Duchamp, viene spesso associato all'orinatoio per vari motivi. Il carattere effimero della sua arte si riflette nelle fotografie in cui la si vede indossare abiti stravaganti. Oltre alla performatività del suo lavoro, l'artista conosciuta anche come “Baronessa” ha lavorato nel campo della poesia sperimentale. Oltre alla sua anticonformità, il fatto che fosse donna significava che non le venivano attribuite opere? Allo stesso tempo si pone la questione se sarà mai possibile dire con certezza di chi sia l’opera “Fontana”. Progettiamo tutti le realtà in base a ciò che vogliamo che siano vere?

AVATAR DELLA BARONESSA DADA

Un filo conduttore nel film di Visser è la costante ricerca del dadaista e del suo lavoro effimero, di cui poco è sopravvissuto. Un contemporaneo una volta descrisse von Freytag come “una combinazione di Gesù Cristo e Shakespeare” e lo stesso Duchamp arrivò al punto di dire: “Lei non è una futurista. Lei è il futuro." Al Kunsthaus il processo di ricerca di questo artista può essere vissuto spazialmente in due luoghi: prima nel film in lingua inglese, realizzato come installazione a 5 canali, e poi nelle opere della collezione del Kunsthaus selezionate da Visser. L'artista cerca di riportare in vita il dadaista. Visser crea un avatar digitale della Baronessa che fa ballare e mostra immagini in movimento storiche uniche e precedentemente sconosciute di Freytags che ha scoperto. Curata dall'assistente ricercatore Simone Gehr, l'installazione di Visser mette al centro dell'attenzione una delle figure più straordinarie del dadaismo newyorkese - a Zurigo, il luogo in cui Dada è stato creato nel 1916 nel Cabaret Voltaire. Parallelamente alla mostra, il Kunsthaus espone nel Gabinetto Dada opere che riprendono i temi di Visser.

BARBARA VISSER

Barbara Visser è un'artista visiva concettuale, regista e documentarista, in Olanda  ha studiato all'Accademia Gerrit Rietveld  Amsterdam e alla Van Eyck Academie di Maastricht.  Eseguiti sotto forma di fotografie, film, stampe, testi o performance, i suoi progetti affrontano la relazione incerta tra registrazione e drammatizzazione, giocano con le interpretazioni di originali e copie ed esplorano i modi in cui la storia e la memoria sono plasmate dall'individuo e modellano la società. Il lavoro di Visser è stato presentato in festival cinematografici e mostre in tutto il mondo. Attualmente sta conducendo il programma di master "F for Fact" presso il Sandberg Institute di Amsterdam. “Alreadymade” è la prima mostra personale dell’artista in un museo d’arte svizzero.

TOUR ED EVENTI

 

Il 12 marzo serata al Cabaret Voltaire con Barbara Visser e altri ospiti. Dettagli da fine febbraio su www.kunsthaus.ch.

Con il sostegno della Fondazione Ernst e Olga Gubler-Hablützel e del Fondo Mondriaan.

INFO

Kunsthaus Zurigo, Heimplatz, CH–8001 Zurigo

Tel. +41 (0)44 253 84 84, www.kunsthaus.ch

Biglietti d'ingresso, orari di apertura ed eventi su www.kunsthaus.ch/visit-planen e www.kunsthaus.ch/agenda.

I biglietti possono essere acquistati al botteghino o in prevendita su www.kunsthaus.ch.

Zurigo Turismo. Informazioni turistiche alla stazione centrale, Tel. +41 44 215 40 00, This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

www.zuerich.com