La ristrutturazione e l’allestimento di rifugi antiaerei nelle scuole in Ucraina, cibo e farmaci nei luoghi di guerra a sostegno della popolazione, il ripristino di pozzi per l’acqua potabile, sementi e formazione per le attività agricole. Ma anche progetti di accoglienza in Emilia-Romagna, di coinvolgimento dei cittadini per sviluppare una cultura di cittadinanza globale e per un futuro sostenibile. Sono 307 i progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo messi in campo dalla Regione dal 2018 al 2023 di cui 164 (dal 2018 al 2021) già conclusi e rendicontati, molti altri conclusi e in fase di rendicontazione.  Negli ultimi 5 anni lo stanziamento complessivo della Regione è stato di 8.657.690 euro con un aumento progressivo annuale di circa il 10%. 

È il bilancio dell’ultimo quinquennio di un lavoro che non si è mai fermato da parte della Regione, e che ha permesso di sostenere, considerando solo i progetti terminati, 1 milione e 464.714 persone, in particolare cittadini, profughi, giovani e donne.  Un lavoro sostenuto sul territorio da una rete di associazioni e fondazioni che operano in sintonia con la Regione.  E a breve uscirà il nuovo bando 2024 che metterà a disposizione dei nuovi progetti circa 1,5 milioni di euro.   I dati, le idee e i risultati delle politiche regionali sono stati presentati il 12 marzo a Bologna nel convegno internazionale “I partenariati territoriali nelle politiche di cooperazione allo sviluppo”, promosso dalla Regione Emilia-Romagna.  L’incontro ha messo in luce, in due sessioni tematiche, le esperienze e le opportunità di Regioni impegnate nella cooperazione allo sviluppo (Liguria, Toscana, Andalusia e Regione Sud della Francia) e l’impatto dei partenariati territoriali, con gli interventi dei rappresentanti dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, dell’OCSE - Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico - e dell’Università di Bologna. Gli interventi della Regione Emilia-Romagna, in accordo con i principi dell’Agenda 2030 e gli obiettivi di sviluppo sostenibile a livello locale e internazionale, intendono migliorare l’alimentazione e promuovere l’agricoltura sostenibile, il benessere e la salute di tutti a tutte le età, creare opportunità di apprendimento e formazione per giovani e adulti, e di uguaglianza di genere e di autodeterminazione di tutte le donne e ragazze, ma anche favorire una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile. Inoltre, rispondere a situazioni d’emergenza, intervenendo in contesti di aiuto umanitario. “In questi anni abbiamo generato risultati efficaci, misurabili e sostenibili- hanno dichiarato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessora regionale alla Cooperazione internazionale allo sviluppo, Barbara Lori-. Intendiamo proseguire su questa strada rafforzando il patrimonio di relazioni e conoscenze maturati a livello nazionale, europeo e internazionale. Un lavoro realizzato grazie alla rete diffusa su tutto il territorio di organizzazioni di volontariato, ONG e Enti Locali che operano in sintonia con la Regione. È nella solidarietà e nella creazione di condizioni di vita sostenibili per la disponibilità di cibo, cure, formazione e un lavoro, che può crescere un mondo migliore e non solo dove c’è povertà, ma in generale in ogni luogo, se vogliamo avere un futuro che rispetti l’uomo e il pianeta”.