"Per alcuni dei nostri prodotti, quello degli Stati Uniti è un mercato in forte espansione e sul quale è necessario rafforzare la presenza delle nostre eccellenze legate al food&wine. Partecipare con alcune aziende friulane alla fiera internazionale è stato importante, in quanto ci ha permesso di tessere importanti rapporti nell'ambito del progetto governativo legato alla candidatura del cibo italiano a patrimonio mondiale dell'Unesco". 

Lo ha detto il 23 ottobre l'assessore regionale alle Attività produttive del Friuli Venezia Giulia Sergio Emidio Bini al termine della prima tappa della missione istituzionale che lo vede insieme al presidente della Camera di commercio di Pordenone e Udine Giovanni da Pozzo a Chicago in occasione dell'International Wine Expo (Iwe), evento che offre ai produttori vitivinicoli italiani un canale d'incontro diretto con i buyer Usa-Midwest, quest'anno per la prima volta realizzato in collaborazione con Vinitaly. Al Cinecity Studios si sono svolti alcuni eventi business to business tra imprese italiane produttrici di vino e i principali operatori statunitensi, tra cui importatori, distributori, ristoranti e Gdo, con la regia, tra gli altri, della Camera di commercio italo-americana di Chicago. Per il Friuli-Venezia Giulia hanno partecipato alla rassegna una ventina circa di aziende che hanno presentato a un pubblico qualificato i vini del territorio.  "La nostra regione - ha detto Bini - sta lavorando in maniera molto intensa per la promozione del territorio a livello internazionale. Oltre a queste occasioni dedicate alle aziende e ai nostri prodotti, c'è anche la parte istituzionale, avviata dal governatore Fedriga e rafforzata con la nostra missione non solo nell'Illinois ma anche a New York. Durante la cena di gala che ha preceduto l'International Wine Expo c'è stata l'occasione di incontrare e dialogare con il presidente dell'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane Matteo Zoppas. Insieme abbiamo convenuto che anche il Friuli-Venezia Giulia può fare la sua parte nell'importante progetto con il quale si vuole inserire il cibo del nostro Paese all'interno del patrimonio Unesco. Noi abbiamo le carte in regola, ad esempio con il formaggio, il prosciutto e il vino che sono stati protagonisti a Chicago, per contribuire al raggiungimento di questo importante obiettivo nazionale".