“Operate con la responsabilità di manifestare in modo concreto la vocazione dell’Italia ad agire per una comunità internazionale in pace, stabile e prospera. Il vostro è un impegno prezioso e vi esprimo la riconoscenza della Repubblica”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla XVI Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d’Italia, svoltasi il 18 e il 19 dicembre alla Farnesina. Un’occasione per parlare di guerra, pace, crisi, Europa:

“Affermare che stiamo vivendo tempi ordinari sarebbe negare l’evidenza” ha sottolineato il Capo dello Stato. “Le sfide di fronte alle quali l’umanità si trova, pongono a rischio la sopravvivenza del pianeta, a partire dalle conseguenze della condizione climatica, sino a modalità belliche - che ci riportano a epoche e condizioni che non hanno il diritto di riproporsi - in cui i popoli divengono ostaggi delle politiche aggressive dei rispettivi governi” ha detto Mattarella nel suo intervento. “Derubricare a mera dimensione regionale l’attacco della Federazione Russa all’Ucraina sarebbe un errore capitale. I suoi effetti destabilizzanti si avvertono in tutti gli angoli del globo e vulnerano gli strumenti internazionali di cooperazione e di dialogo” ha sottolineato il presidente. Mattarella ha fatto riferimento non solo alla guerra in Ucraina ma anche a quanto sta accadendo in Medio Oriente. “In Medio Oriente, il movimento terroristico Hamas ha innescato spirali di violenza di immani proporzioni, riuscendo anche nell’intento di sabotare, congelandolo nel breve periodo, ogni tentativo di dialogo. Il barbaro assassinio di centinaia di cittadini israeliani inermi ha riavviato una guerra atipica fra lo Stato di Israele e una formazione terroristica che controlla di fatto un territorio, con icivili, siano essi israeliani o palestinesi, chiamati a pagare tragicamente il prezzo più alto. Il terrorismo avanza laddove la proposta politica perde terreno, o l’impegno di paziente tessitura di soluzioni diplomatiche rimane frustrato, nonostante il trascorrere dei decenni. Il conflitto israelo-palestinese – secondo Mattarella - è innegabilmente il risultato della prolungata incapacità di costruire tali percorsi di dialogo e di convivenza, e di perseguire l’unica strada ragionevole: la soluzione dei due Stati”.