Dopo una lunga malattia, il 30 marzo si è spento nella sua casa di Tägerwilen, in Svizzera, Michele Schiavone, segretario generale del Consiglio generale degli italiani all’estero. Cuore, testa e braccio del “parlamentino” degli italiani nel mondo, Schiavone era uno dei veterani del Cgie: eletto dal 2004, era al suo secondo mandato come segretario generale. Per anni ha guidato la federazione svizzera del Partito democratico e alle ultime elezioni politiche si era candidato al Senato nella circoscrizione Europa proprio con il Pd (venne poi eletto Andrea Crisanti). Per ora, riferiscono dal Cgie, è confermato il Comitato di Presidenza, in programma dal 6 all’8 maggio a Roma. Dal 17 al 21 giugno, sempre a Roma, si riunirà l’Assemblea plenaria che eleggerà il nuovo segretario generale.

Fino ad allora, sarà il Comitato di presidenza a coordinare i lavori del Cgie. “Esprimo il mio personale cordoglio, quello del Governo e del ministero degli Esteri per la scomparsa di Michele Schiavone, segretario generale del Consiglio generale degli italiani all'estero. Ne ricordiamo, con riconoscenza, il costante impegno a favore dei connazionali nel mondo", ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Michele Schiavone è stato un riferimento indiscusso per la sinistra. Storico militante e dirigente, prima del PCI, PDS, DS, è stato il primo segretario della Federazione del Partito Democratico in Svizzera, tanto da farla diventare la più grande organizzazione di un partito italiano nel mondo. Segretario Generale del Consiglio Generale degli Italiani all’estero (CGIE), è stato riconfermato per il suo secondo mandato nel giugno del 2023”, afferma Elly Schlein, Segretaria del Partito Democratico. “Michele è stato la rappresentazione vivente di come la migrazione e l’impegno politico potessero essere un elemento di riscatto sociale, figlio di emigranti meridionali trasferitesi in Svizzera, si è laureato e ha chiuso la sua carriera professionale come dirigente di banca ai massimi livelli. Con Michele – prosegue Schlein - salutiamo un pezzo di militanza e dirigenza che si è sempre caratterizzata per essere al servizio degli ultimi e dei marginalizzati. Ha combattuto fino alla fine, non per scelta, ma per vocazione a favore delle comunità delle italiane e degli italiani nel mondo. Ci mancherà molto. Ci stringiamo al dolore della comunità democratica nel mondo, in Svizzera, e soprattutto alla sua famiglia e ai suoi affetti”.