“ È un lungo addio, quello che gli italiani, e con loro altri 26 popoli dell’Unione Europea, hanno dato al Regno Unito. La prima mazzata è stata la Brexit, entrata in vigore il primo gennaio 2021: niente più libertà di venire a vivere liberamente in Inghilterra, Galles, Scozia, Irlanda del Nord, cercarsi un lavoretto, imparare l’inglese.

Quindi è arrivata la norma secondo la quale, per ottenere un visto di lavoro per un mestiere “qualificato”, occorreva guadagnare come minimo 26 mila sterline l’anno. Ora, da questo mese di aprile, la soglia del salario minimo necessario per un visto è aumentata a 38.700 sterline annue, pari a più di 45 mila euro”.  Così si legge  in un articolo pubblicato da Repubblica il 9 aprile.  “E per mestieri “qualificati” si intende anche camerieri, cuochi, lavapiatti, commessi: tutti settori in cui è difficile, se non impossibile, ricevere uno stipendio così alto”. “Goodbye London , dunque-scrive Repubblica -  la fine di una storia con radici antichissime per l’emigrazione italiana”.