Una manovra per complessivi 24 miliardi, frutto di quasi 16 miliardi di extragettito e per il resto di tagli di spese “che io considero molto seria, molto realistica, che non disperde risorse ma le concentra su alcune grandi priorità, continuando a seguire una visione che questo Governo ha messo in campo dall'inizio del suo mandato, nonostante un quadro che è abbastanza complesso”.

In appena un’ora di Consiglio dei ministri, il 16 ottobre,  il governo partorisce la manovra 2024, illustrata in conferenza stampa dalla premier Giorgia Meloni, che si è detta molto soddisfatta, e dal ministro per l’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha confermato l’impianto “serio e prudente” della manovra nonostante lo scostamento di bilancio consistente. Una manovra, ha spiegato Meloni, la cui priorità è “difendere il potere d'acquisto delle famiglie, ovvero più soldi in busta paga per i cittadini con redditi medio-bassi. Lo facciamo confermando per l'intero 2024 il taglio del cuneo contributivo che avevamo disposto lo scorso maggio, che vi ricordo essere di 6 punti percentuali per chi ha redditi fino a 35 mila euro, di 7 punti percentuali per chi ha redditi fino a 25 mila euro. È un aumento in busta paga che mediamente corrisponde a circa 100 euro al mese e coinvolge una platea di circa 14 milioni di cittadini. È il provvedimento più corposo perché cuba circa 10 miliardi per l'intero anno”. Una voce importante riguarda il rinnovo dei contratti della Pubblica Amministrazione: Saranno stanziati 5 miliardi di euro per il rinnovo dei contratti della Pa, in particolare per il comparto sicurezza. Per quanto riguarda il Servizio sanitario nazionale, saranno stanziati 3 miliardi di euro aggiuntivi con l’obiettivo principale di ridurre le liste di attesa: in totale la spesa per il Ssn toccherà “la cifra record di 136 miliardi di euro”. Non ci sarà la proroga di quota 103 e dell’Ape social, almeno così come attualmente in vigore, mentre erano misure a favore delle famiglie, in particolare prevede l’introduzione di misure per agevolare le mamme lavoratrici (che non dovranno corrispondere la parte dei contributi a carico del lavoratore, se hanno almeno due figli). Proroga per della detassazione dei premi di produttività e dei fringe benefit fino a 2mila euro (per chi ha figli, mille per gli altri). “A questo aggiungiamo l'anticipo della riforma dell'Irpef che avevamo previsto nella Delega fiscale, cominciando anche qui dagli scaglioni più bassi. Di fatto, eliminiamo il secondo scaglione e quindi estendiamo il primo, quello che prevede una tassazione al 23% e che oggi è previsto per i redditi fino a 15 mila euro fino a tutto il secondo scaglione. Quindi si paga il 23% fino a 28mila euro di reddito” ha spiegato Meloni. Passa anche il cavallo di battaglia di Forza Italia, la rivalutazione al 100% delle pensioni fino a 4 volte il minimo, al 90% quelle da 4 a 5 volte il minimo e poi a scendere man mano che, ovviamente, aumenta l'importo della pensione. Viene confermata la super-rivalutazione delle pensioni minime per gli over-75. Mentre la Lega di Matteo Salvini incassa il finanziamento per il Ponte sullo Stretto, per la quota annuale dei 12 miliardi previsti in tutto, e uno sconto sul canone Rai: si pagherà sempre in bolletta e a rate, ma costerà in tutto 70 euro anziché 90: un taglio complessivo di 400 milioni, che però fa storcere un po’ il naso alle opposizioni.