La mostra “Bianco o nero – Opere dalla Collezione 1935-2021” propone una prospettiva inedita su un nucleo di opere selezionate dalla Collezione MASI e offre al pubblico l’occasione di conoscere lavori mai presentati prima, o raramente esposti.
In un percorso multi-tematico, articolato in cinque sezioni, l’esposizione mette in dialogo opere di pittura, scultura, fotografia, arte cinetica e concettuale dagli anni Trenta ai giorni nostri. Dalle voci più forti dell’arte italiana del secondo dopoguerra al ready made dell’arte concettuale, dalla pop art fino alla scultura iperrealista dell’inizio del nuovo millennio, la mostra tocca, attraverso una ristretta, ma attenta selezione, diversi focus della collezione del MASI.

Testo e foto Paola Zorzi. Si tratta dell'XI edizione di una fiera d'arte che si presenta senza vincoli di spazio e di tempo. La fiera dal 2 al 5 novembre è stata ospitata negli spazi dell'ex Istituto per l'infanzia della Provincia di Torino dove un tempo veniva data assistenza ai bambini abbandonati. Gli edifici sono situati a Torino in corso Giovanni Lanza 75, non lontani dal centro città ma già immersi nel verde della collina torinese.

Testo di Alice Ioffrida. Appunti sull’ambiente ospita un gruppo eterogeneo di artisti noti sulla scena artistica nazionale ed internazionale: Elisa Franzoi, Myriam Kachour, John K. Melvin, Andrea Mori, Giacomo Pinton, Armando Riva,  Marco Scarcella, Roberta Toscano, Ivano Troisi e Paola Zorzi.

Artisti diversi tra loro, per poetica, linguaggio e percorso, ma accomunati dalla partecipazione ad un Simposio di Land Art a Sordevolo, in provincia di Biella.
Organizzato da Carlotta Cernigliaro, proprietaria dell’omonima dimora storica Liberty, il Simposio è  stato un momento di condivisione per 12 artisti che per 10 giorni hanno affrontato tematiche sull’ambiente e la Land Art presentando un ciclo di lavori inediti, ispirati al territorio naturale della Valle Elvo, al termine di questa esperienza.

Dal 3 novembre 2023 il Kunsthaus Zurich presenterà la Collezione Bührle con il titolo: “Un futuro per il passato. Collezione Bührle: arte, contesto, guerra e conflitto». L'attenzione si concentra su prospettive diverse, anche contraddittorie, sul contesto storico in cui il produttore di armi e mecenate Emil G. Bührle ha costruito la sua collezione: la questione evidenziata è come si possa ottenere un approccio differenziato alla storia nell'immediato presente. Le dichiarazioni video che mostrano diverse posizioni sulla Collezione Bührle e le biografie dei precedenti proprietari di singole opere svolgono un ruolo importante in questa nuova mostra, che si svolge in più fasi.

La mostra è ospitata all'interno del Festival di arti urbane e rigenerative ROREgeneration di Rovigo nei locali della Pescheria Nuova, uno spazio comunale, antica pescheria, completamente ristrutturato. E' qui che alla presenza del sindaco di Rovigo, dell'assessore Luisa Cattozzo, con l'intervento della curatrice della mostra Carlotta Cernigliaro e un'intervista al fotografo Mattia Zoppellaro, ha avuto luogo l'inaugurazione del Festival. Foto e servizio Paola Zorzi. 

È morto, all'età di 91 anni, Fernando Botero, il più grande artista colombiano di sempre insieme allo scrittore Gabriel Garcia Marquez. Lo riferisce il quotidiano colombiano El Espectador, spiegando che il 14 settembre il pittore e scultore, nato a Medellin e profondamente legato alla 'città dell'eterna primavera', aveva accusato un malore ed era stato ricoverato. Se a Medellin tutto è iniziato ed è finito, la carriera di Botero è spiccata a Bogotà, dove giovanissimo ottenne il secondo posto nella IX Sala Nazionale degli Artisti, e poi in Europa:

Dal 22 settembre 2023 al 14 gennaio 2024 al Kunsthaus di Zurigo si svolgerà una grande mostra dedicata in modo esplorativo alla storia delle idee sul tempo o alla sensazione soggettiva del tempo. L’esposizione prende spunto dalle posizioni che gli artisti hanno preso sul tempo, dal rinascimento ai giorni nostri. Scoperte mediche, biologiche, sperimentazioni artistiche, estetiche e sociali, ci fanno pensare al tempo in diversi modi. 

Fino al 21 gennaio, al Kunstmuseum di Basilea è possibile visitare una grande mostra dal titolo: “Matisse, Derain e i loro amici” , una dedica al primo movimento d'avanguardia del XX secolo: i Fauves.  Il percorso in  mostra si snoda, tra 160 opere, molte delle quali mai viste in Svizzera, si concentra sugli esperimenti cromatici di Henri Matisse, André Derain, Georges Braque, Maurice de Vlaminck e altri tra il 1904 e il 1908.

Le lingue non sono solo un mezzo per comunicare, ma influenzano la nostra vita quotidiana e sono parte della nostra cultura. Il Museo nazionale Zurigo accompagna i visitatori in un viaggio attraverso il paesaggio linguistico svizzero che stimola i sensi e che diverte.

Chiunque si muova in una delle principali stazioni ferroviarie della Svizzera nota immediatamente che, oltre alle quattro lingue nazionali, capita di sentirne innumerevoli altre, nonché dialetti, accenti o slang. Le lingue sono soggette a continui cambiamenti e sono strettamente legate alla storia dell’umanità e all’attualità. Ed è proprio dalla stazione, che parte il viaggio, sotto un tabellone, scritto in varie lingue, con treni annunciati stranamente in ritardo, e poi il segnale blu del punto di ritrovo, luogo dove in una grande stazione, aiuta a non perdersi, cosi inizia il viaggio, " la Svizzera, paese di lingue". Una nazione che lotta per la sua identità, sotto lingue diverse. 






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