Si è svolto al Complesso monumentale dello Steri di Palermo, il 6 e il 7 giugno, il convegno internazionale “Cultivating the idea of biodiversity: the arts and their languages for an ecologist engagement in the public space”, promosso dalla rete universitaria internazionale EVAnet, coordinata dalla prof.ssa Elisabetta Di Stefano, docente di estetica dell’Università degli Studi di Palermo. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con NBFC - Centro per la biodiversità futura, ha messo a fuoco il concetto di biodiversità secondo una prospettiva multidisciplinare, intrecciando i linguaggi della scienza e delle arti, e ha costituito il primo momento di confronto nell'ambito di un progetto EUROSTART finanziato dall’Unione Europea e coordinato dal prof. Diego Mantoan.

“Le arti e la filosofia possono offrire un grande supporto per comunicare a un pubblico non specialistico concetti come quello di biodiversità e cambiamento climatico - dichiara la prof. Elisabetta Di Stefano. Erroneamente l’estetica viene collegata esclusivamente alla bellezza, invece l’estetica è anche una filosofia dell’esperienza e può fornire strumenti teorici per interpretare attraverso la chiave della sensibilità (aisthesis) fenomeni che ormai riguardano la nostra quotidianità e rispetto ai quali non possiamo più essere insensibili o non curanti”. Hanno aperto il convegno come keynote speaker Emily Brady (Texas A&M University) ed Endre Szécsényi (ELTE Eötvös Loránd University, Budapest), filosofi partner della rete EVAnet, Peter Schneemann (University of Bern) e Carolina Fernández-Castrillo (Universidad Carlos III Madrid), storici dell’arte, Gianluca Sarà, Sabrina Lo Brutto e Giuseppe Venturella, biologi della sezione UniPa di NBFC. L’evento si è concluso con i due artisti italiani Sasha Vinci e Laura Pitingaro che hanno mostrato alcune loro opere.